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Sabato, 27 Aprile 2024
Il fenomeno / Lampedusa e Linosa

Secondo naufragio in 24 ore davanti a Lampedusa, recuperato il cadavere di una 26enne

Quarantasei i migranti superstiti, salvato mentre erano in acqua dai militari della Guardia di finanza. La nuova tragedia mentre era in corso il trasbordo

Ore 24. Un barchino è colato a picco a circa 28 miglia dalla costa di Lampedusa. Una ventiseienne originaria della Costa d'Avorio è morta. Quarantasei i migranti superstiti che sono stati recuperati dai militari della Guardia di finanza e che stanno per arrivare al porto della maggiore delle isole Pelagie. E' nella fase di trasbordo, dal barchino alla motovedetta G206 della Guardia di finanza, che improvvisamente la carretta in metallo ha ceduto ed è colata a picco. In mare sono finiti tutti i 47 migranti, originari di Guinea, Mali e Costa d'Avorio, che c'erano a bordo. Una donna, la ventiseienne, è rimasta in acqua per pochissimo, forse neanche 10 minuti, e quando è stata recuperata era già esanime. Inutile ogni tentativo di rianimarla. Nessuno dei migranti superstiti, al momento, segnala dispersi. Il barchino, stando a quanto è stato narrato ai finanzieri, era partito da Sfax in Tunisia lunedì sera.

Ore 19,40. Sette sbarchi, con un totale di 338 migranti, nell'arco di un'ora, a Lampedusa. A soccorrere i barchini, tutti partiti da Sfax in Tunisia, con a bordo da un minimo di 40 persone ad un massimo di 64, sono state le motovedette Cp 306 e Cp319 della Guardia costiera. I migranti hanno dichiarato di essere originari di Sudan Somalia, Eritrea, Etiopia, Guinea, Ciad, Burkina Faso, Liberia e Niger. Tutti sono in corso di trasferimento verso l'hotspot di contrada Imbriacola dove c'erano 945 ospiti, fra cui 103 minori non accompagnati. Adesso, fra i padiglioni di primissima accoglienza, le presenze saliranno a 1.283.

Ore 17,30. I racconti sono confusi e contrastanti. Alcuni dei naufraghi, sentiti dalla polizia con l'ausilio dei mediatori culturali, hanno raccontato d'essersi spaventati vedendo gli scogli a poca distanza. Hanno temuto di finirvi contro. Altri, pochi per la verità, hanno invece detto d'essersi alzati in piedi, contenti di vedere finalmente terra. Ci sono stati momenti di confusione, di ressa, in cui tutti si sono ammassati e questo ha fatto perdere di stabilità al barchino di metallo, partito da Sfax all'una della notte di domenica, che si è ribaltato. Tutti i migranti - originari di Costa d'Avorio, Burkina Faso, Guinea Bissau, Guinea Konakry e Mali - sono finiti in acqua. A conferma del fatto che vi sia stato una sorta di ressa sul barchino, per gli investigatori c'è anche un dettaglio: la bambina di 2 anni morta aveva una manina priva di due falangi. Il segno che la piccola, che è annegata secondo l'ispezione cadaverica effettuata, è stata schiacciata. I naufraghi torneranno ad essere ascoltati anche nelle prossime ore perché i racconti, anche sugli 8 dispersi fra cui due bambini, sono contraddittori. Le ricerche vanno ancora avanti in mare aperto, ma non c'è nessuna certezza che veramente esistano.

Ore 16,40. E' morta annegata la bambina di 2 anni, figlia di guineani, dopo il naufragio di ieri pomeriggio davanti a Capo Ponente a Lampedusa. A constatarlo, durante l'ispezione cadaverica effettuata nella camera mortuaria del cimitero di cala Pisana, è stato il medico Francesco D'Arca, responsabile del Poliambulatorio di Lampedusa. Quando la piccola è stata recuperata, dai militari della Guardia costiera, sugli scogli della costa a Nord della maggiore delle isole Pelagie, era in braccio alla mamma, ma era già esanime, annegata. "Già al momento del recupero non dava segni di vita e sono stati fatti, mi è stato riferito, diversi tentativi per rianimarla" - ha spiegato D'Arca che è tornato stamattina sull'isola - . Al Poliambulatorio erano stati portati più naufraghi, non soltanto i due salvati dai pescatori di Lampedusa. "Erano tutti in ipotermia - ha spiegato D'Arca -, ma tutti hanno recuperato nel giro di poco tempo e sono stati dimessi e portati all'hotspot".

Il naufragio, secondo quanto è stato ricostruito dalle indagini che sono tutt'ora in corso, dovrebbe essersi verificato poco prima delle ore 17 di ieri e non alle ore 14 come ipotizzato in prima battuta.

Ore 13,35. Era già esanime quando è stata caricata a bordo della motovedetta della Capitaneria di porto la piccina di 2 anni, figlia di una coppia della Guinea. A fare chiarezza è la Guardia costiera. "Vista l'impossibilità di raggiungerli via terra - informa il Corpo - sono intervenute sul posto due motovedette della guardia costiera. Nelle operazioni, grazie all'impiego del soccorritore marittimo dell'equipaggio della motovedetta Sar 319, sono state recuperate 40 persone e una bambina esanime, a cui sono state praticate manovre di rianimazione dal personale medico Cisom di bordo senza purtroppo sortire effetto". 

Ore 13. Sono 141 i migranti che sono stati imbarcati sul traghetto di linea che arriverà stasera a Porto Empedocle. All'hotspot di Lampedusa restano, al momento, 768 persone, fra cui 77 minori non accompagnati. Fra i 768 anche i 42 superstiti del naufragio di ieri davanti a Capo Ponente. Uomini e donne che vengono ascoltati, per ricostruire il viaggio, come e perché il barchino è affondato, dai poliziotti della Squadra Mobile della Questura di Agrigento.

Ore 11. Verrà effettuata in tarda mattinata l'ispezione cadaverica sulla bambina di 2 anni che è morta ieri sera, mentre la motovedetta della Capitaneria stava conducendo i 43 migranti salvati da Capo Ponente verso il porto. L'esame servirà a stabilire le esatte cause del decesso della piccina che era stata portata in salvo da mamma e papà subito dopo il naufragio della barca salpata da Sfax. I genitori della piccola, originari della Guinea, sono all'hotspot di contrada Imbriacola. Hanno già effettuato il riconoscimento del cadavere e sono sotto choc, assistiti dagli psicologi della Croce Rossa italiana che si occupa della gestione della struttura di primissima accoglienza di contrada Imbriacola.

Ore 10,30. Le ricerche, effettuate durante la notte e fino ad ora, non hanno dato alcun esito. Non ci sono tracce, né cadaveri, degli 8 migranti, fra cui due bambini, che a dire dei superstiti sarebbero dispersi dopo il naufragio di ieri nelle acque antistanti a Capo Ponente a Lampedusa. I due velivoli della Guardia di finanza e della Guardia costiera, utilizzati durante la notte, sono rientrati adesso alla base, in mare ci sono invece ancora due motovedette: la Cp 327 della Capitaneria e la V836 delle Fiamme gialle.

Ore 6,50. Sono 576 i migranti, originari di Egitto, Siria, Iraq, Marocco, Pakistan e Bangladesh, sono sbarcati a Lampedusa dopo che il peschereccio sul quale viaggiavano è stato agganciato e scortato, ieri sera, fino al molo commerciale. A soccorrere il gruppo sono state le motovedette Cp306 e 319 della guardia costiera e Pv9 e V836 della guardia di finanza. La carretta, secondo quanto riferito dagli stessi migranti, è salpata alle ore 22 di domenica da Zuara in Libia. Dopo di loro, a molo Favarolo, c'è stato un altro sbarco di 43 gambiani, guineani, malesi e senegalesi partiti, sempre domenica sera, da Sfax in Tunisia.

Complessivamente 12 gli sbarchi, con un totale di 1.087 persone, gli sbarchi di ieri sulla maggiore delle isole Pelagie dove davanti a Capo Ponente è affondata una barca che trasportava 53 migranti: 45 i superstiti, fra i quali una bambina di 2 anni che è morta sulla motovedetta della Capitaneria che dopo aver salvato 43 persone sugli scogli di Capo Ponente li stava trasferendo al molo commerciale.

Naufragio davanti a Lampedusa: una bimba di 2 anni è morta, otto i dispersi

Sono 907, fra cui 75 minori non accompagnati, i migranti ospiti dell'hotspot di Lampedusa da dove ieri sera, dopo che erano sbarcati in mattinata, sono state trasferite 187 persone da poco giunte a Porto Empedocle. Su disposizione della Prefettura di Agrigento, d'intesa con il Viminale, circa 130 lasceranno l'isola stamani con il traghetto di linea sempre per Porto Empedocle.

Cri: "Lampedusa, presidio di umanità e di accoglienza"

"Il naufragio, i dispersi e la morte di una bambina di 2 anni, rappresentano l'ennesima tragica notizia di un fenomeno che non si ferma e che vede Lampedusa vivere ancora una volta il dramma delle migrazioni". Lo ha detto Debora Diodati, vicepresidente della Croce rossa italiana che sta assistendo psicologicamente sia i naufraghi che tutti gli altri migranti, 907 per la precisione, presenti nell'hotspot di Lampedusa. "Siamo grati ai nostri operatori che da mesi garantiscono un presidio di umanità e di prima accoglienza come a tutti i soccorritori, alle forze in campo che fanno fronte ad una situazione difficile e non da ultimo alla comunità lampedusana" - ha concluso Diodati - . 

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