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Domenica, 28 Aprile 2024
L'inchiesta

L'autopsia sul feto al nono mese di gravidanza: la bimba è morta per asfissia

Gli esami medico legali hanno individuato la causa del decesso: le indagini continuano per accertare l'eventuale nesso con la condotta dei sanitari

La bimba partorita senza vita al nono mese di gravidanza è morta a causa di un'asfissia. Lo ha accertato l'autopsia eseguita, su incarico della procura, dal medico legale Giuseppe Ragazzi. 

Nel registro degli indagati è stata iscritta la ginecologa in servizio all'ospedale San Giovanni di Dio che aveva in cura la ventiduenne che mercoledì scorso ha partorito una bimba morta dopo nove mesi di gestazione.

Partorisce bimba morta: indagata ginecologa

Il pm, in seguito all'esposto dell'avvocato Alfonso Neri, legale del padre della piccola, ha disposto l'autopsia sul corpicino. La ragazza, secondo il racconto del compagno, padre della piccola morta in grembo, sarebbe stata "parcheggiata", nella sala d'attesa del reparto di ginecologia, per ben due ore prima di essere visitata e ricevere la terribile notizia: il cuore della figlia, che avrebbe dovuto nascere entro pochi giorni, non batteva più.

Il trentaduenne di Casteltermini, attraverso il suo legale, ha sollevato una serie di dubbi sull'operato dei medici dell'ospedale San Giovanni di Dio che hanno avuto in cura la compagna di dieci anni più giovane che aveva accompagnato in ospedale perchè accusava forti dolori e contrazioni.

La procura ha iscritto la ginecologa nel registro degli indagati per le ipotesi di reato di lesioni e interruzione colpose di gravidanza. Si tratta, come sempre, di un atto dovuto per consentire una adeguata difesa nella fase delle indagini preliminari partecipando agli accertamenti medico legali con un proprio consulente.

Secondo quanto illustrato nella denuncia, il cuore della piccola batteva prima di presentarsi in ospedale. La circostanza è stata confermata dall'autopsia. La donna sarebbe stata collocata per due ore in sala di attesa prima della visita e del tracciato che avrebbero evidenziato l'assenza di battito e, quindi, la morte del feto.

Ai consulenti viene adesso chiesto di accertare "la causa specifica del decesso ed eventuali profili di responsabilità da parte dei sanitari, se le terapie e la cure sono state corrette e tempestive e la sussistenza di un nesso di causalità fra l'eventuale condotta colposa e la morte della bambina".

I genitori della bimba hanno nominato, quale proprio consulente di parte, il medico legale Renato Tona. L'indagata, assistita dal legale di fiducia Domenico Testasecca, ha nominato come consulenti di parte il ginecologo Antonio Luciano e il docente di anatomia patologica, Emiliano Maresi. I primi esiti degli esami hanno accertato che il decesso è avvenuto per asfissia. Adesso bisognerà accertare se si tratta di una conseguenza del presunto ritardo con cui è stato trattato il caso o se le terapie non sono state corrette. 

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