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Martedì, 19 Marzo 2024
La denuncia

"Ti sacrifichi e investi, poi basta una bolletta a far saltare tutto": la denuncia di una giovane imprenditrice

Federica Barbadoro ha creato insieme allo chef Salvo Lo Voi "Cusà Fish lab": la sua riflessione, affidata ai social, sui tempi complessi per le attività commerciali

Luglio e agosto passati a lavorare, in vista di un inverno che sarà però si potrebbe rivelare molto più "rigido" di quanto si potesse anche solo lontanamente immaginare. Giorni che passano con il timore, molto concreto, eternamente presente, di dover chiudere la saracinesca per l'arrivo di una bolletta troppo cara, o per aver dovuto aumentare i prezzi di quanto viene venduto per compensare la crescita esponenziale delle materie prime.

E' una storia, ma è uguale a tante altre, di questi tempi. A renderla di dominio pubblico, sui suoi canali social, è Federica Barbadoro, giornalista e a lungo collaboratrice di Agrigentonotizie, e da ormai da un paio d'anni imprenditrice insieme allo chef Salvatore Lo Voi. Poco dopo il lockdown, con determinazione e un pizzico di follia hanno aperto in centro città "Cusà Fish Lab", una realtà che è cresciuta e si è affermata ma che nonostante sia meta gettonata e amata, guarda al futuro con preoccupazione. 

"Ogni attività, piccola o grande che sia, va gestita come un’azienda - scrive Barbadoro -. Bisogna analizzare ogni cosa, anche ciò che dai per scontato. Luglio e agosto dovrebbero essere (lo sono stati) i mesi dove devi spingere al massimo, dimenticandosi anche il colore del cielo. Devi lavorare, devi ottimizzare per riuscire a gestire al meglio i mesi invernali. Bene. Calcoli tutto, ogni cosa. Poi però apri la busta delle bollette ed è tutto triplicato. Senti i fornitori e ti dicono: c’è un aumento di tot. Compri una manciata di cose, utili a lavorare e spendi l’ira di Dio. Sei stretta anche se hai un euro, dico un euro, di coperto. Perché tra: tovagliette, forchette bio, scatoline e incarti, non riesci".

Una situazione che incrina la speranza, che aumenta la preoccupazione su quanto avverrà, sull'effettiva tenuta del sistema che consente ogni mattina di alzare la saracinesca. 

"Io - conclude Barbadoro - non so dove andremo a finire, ma chi ha scelto di investire, è stato messo nelle condizioni sbagliate. La colpa dicono non sia di nessuno. Si parla di tutt’altro. Tranne di chi, ogni mattina apre la porta per lavorare. Credo fortemente che sarà un inverno pesante. Molto pesante. La spunterà chi resisterà di più. In bocca al lupo a tutti noi".

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