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Sabato, 27 Aprile 2024
L'esclusiva / Porto Empedocle

L'hotspot di Porto Empedocle è pronto, vi porto fra le casette che accoglieranno i migranti

Nato in tempo record e costato circa 3milioni, ecco com'è composto il nuovo centro d'accoglienza e pre-identificazione. Operai ancora al lavoro per creare un campo di calcio e un mini parco giochi

"Sarà il prolungamento dell’hotspot di Lampedusa”, è stato detto e ripetuto più volte. La neonata struttura di contrada Caos a Porto Empedocle non ha però nulla a che vedere con il centro d'accoglienza, soccorso e pre-identificazione della maggiore delle isole Pelagie. Né con gli hotspot di Pozzallo, Messina e Taranto.

Nato in tempo record, prendendo il posto di quella che era una distesa di rifiuti, l’hotspot di Porto Empedocle - costato circa 3milioni di euro - è pronto a entrare in funzione. I 7 corpi, composti da 4 unità abitative, garantiranno una capienza per 280 persone, che potrà però essere aumentata in base ai flussi migratori. AgrigentoNotizie, in esclusiva, ha visitato la struttura durante uno dei tanti sopralluoghi fatti dal prefetto Filippo Romano e vi porta con sé a conoscere il luogo dove verranno sistemati i migranti trasferiti da Lampedusa o quelli che sbarcheranno sulla costa della provincia.

Porto Empedocle, l'area di contrada Caos dove è stato creato l'hotspot

L'inaugurando hotspot di Porto Empedocle

Ampliamento già in corso e parco giochi

Non è un centro di detenzione, ma la recinzione alta 3 metri - che non è anti fuga, ma servirà a evitare ''arbitrari allontanamenti'' - circonda per intero il perimetro dell'area da 7mila metri quadrati. A est, ruspe e operai continuano a lavorare. Il Viminale ha già autorizzato, ed è in corso, un ampliamento. Al momento è in dubbio la destinazione d'uso. La nuova porzione potrebbe essere destinata ad altri moduli abitativi oppure, in base alle indicazioni del ministero, potrebbe essere costruita una zona ricreativa riservata anche alle persone fragili. È intenzione del prefetto Filippo Romano e del ministro dell'Interno Matteo Piantedosi rendere la struttura decorosa e dignitosa. A sud, proprio davanti al mare che i migranti hanno sfidato e attraversato, nascerà invece un piccolo parco giochi per i bambini, per cercare di fare in modo che superino, il più velocemente possibile, il trauma della traversata. Viaggi che molto spesso si trasformano in tragedie. Per il Viminale è importantissimo far trovare un clima sereno, disteso, professionale. Ed ecco quindi che, su indicazione del prefetto Romano, è intenzione della stazione appaltante, ossia la prefettura, creare un campo di calcio. E per i piccini un micro parco giochi.

Il tour nell'hotspot di contrada Caos 

L'ingresso è già sorvegliato dai militari dell'esercito. È stata creata un'area "filtro" con una struttura coperta che servirà, specie in casi di afflusso massiccio, a non far attendere i migranti sotto il sole cocente o sotto la pioggia. In perpendicolare, spostandosi verso la collina argillosa, sorgono i moduli adibiti a infermeria e a sedi operative per vigili del fuoco, Asp, Croce rossa e per le sezioni della questura che si occupano di immigrazione: Digos, squadra mobile, ufficio minori, scientifica. In quella che sarà una zona nevralgica ci sono i locali dove verranno fatti i foto-segnalamenti e c'è un prefabbricato che è ancora senza targhetta, ma è certo che verrà assegnato all'agenzia europea Frontex. Di fatto, la prefettura ha pensato di dare la possibilità, a tutti gli attori coinvolti nella gestione dei flussi, di lavorare 24 ore su 24 senza alcuna difficoltà. Salta subito all'occhio la tensostruttura gialla, una delle due che erano state installate, per dare riparo giorno e notte ai migranti. La destinazione d'uso del tendone è ancora da definire: potrà essere adibito a mensa o, in caso di afflusso massiccio, a ulteriore zona dove sistemare brandine e garantire un'accoglienza dignitosa. Parallelamente, disegnando un rettangolo, c'è l'area dei servizi igienici. I moduli che ospitano le docce sono sovrastati da pannelli solari. Nei moduli abitativi, il cui pavimento è in parquet laminato e tutti sono dotati di condizionatore d'aria, ci sono dieci brande, ognuna delle quali ha un materasso ignifugo. Niente prese elettriche sparpagliate a destra e a manca. Memori di quanto accertato lo scorso aprile all'hotspot di Lampedusa dove le prese della corrente erano state sradicate creando allacci abusivi per ricaricare i telefoni cellulari, c'è solo una presa per modulo abitativo (che servirà per garantire le pulizie). Predisposti invece - per ricaricare telefonini, tablet e pc portatili - dei collegamenti a muro Usb.  

All'esterno, davanti alla recinzione davanti al mare Mediterraneo, sono state piantate delle siepi. Ci vorrà un po' per vederle crescere rigogliose, ma daranno il verde necessario ad aumentare il decoro. Il bianco dei pannelli esterni dei prefabbricati che compongono i moduli abitativi verrà, più avanti, artisticamente decorato. È stato siglato, anche per questo, il protocollo d'intesa fra prefettura e Farm cultural park. Per scongiurare eventuali danneggiamenti, ma non soltanto, i 7mila metri quadrati sono strategicamente "coperti" da impianti di videosorveglianza e da estintori. 

Nato in tempo record come risposta all'esodo 

I poliziotti della Scientifica e dell'Immigrazione della questura di Agrigento, la scorsa estate, all'hotspot di Lampedusa, riuscirono a stabilire il record di pre-identificazione e fotosegnalamento (iter propedeutico al trasferimento dei migranti): 750 al giorno anziché i 400 a cui non si andava mai oltre prima dell'insediamento del questore Emanuele Ricifari. Fu però, ancora una volta, plateale che la più grande isola delle Pelagie non potesse sopportare il peso di un esodo che è senza fine.

I numeri dei migranti sbarcati a Lampedusa nel 2023 Lo scorso anno, sulle isole Pelagie, sono giunti 100.938 migranti, fra cui 5.296 minori non accompagnati e 11.970 minori con familiari. A livello nazionale, il dato di persone sbarcate è di complessivi 157.652. Erano stati 105.131 in totale invece nel 2022 e 67.477 nel 2021.

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Così come fu lampante che, in attesa degli spostamenti con autobus (ci sono stati giorni in cui era impossibile trovare i mezzi) verso i centri d'accoglienza della penisola, le centinaia e centinaia di migranti giunti nelle tensostrutture di Porto Empedocle non potevano restare a lungo sul molo (in attesa del trasferimento e di posti disponibili nei Cas).  

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A fine luglio, l'annuncio: sotto il Caos, in quella che è l'ultima porzione di area portuale, nascerà un nuovo hotspot che sarà una sorta di "ponte" con quello di Lampedusa. La zona prescelta dista circa 150 metri dall'area di sbarco, quindi i migranti potranno raggiungere a piedi l'area di pre-identificazione. Il 14 agosto, l'aggiudicazione dei lavori alla ditta Tommasino Metalzinco di Cammarata. L'hotspot di Porto Empedocle, nonostante gli intoppi, è stato realizzato in tempo record e con il minor costo possibile: 3milioni di euro circa. La struttura ha una strada chiusa: i pullman entreranno da una parte, caricheranno i migranti e usciranno dall'altra da dove inizierà il loro viaggio verso destinazioni lontane da Porto Empedocle. A fine gennaio, è stata siglata la convenzione (per 6 mesi) fra la prefettura e il comitato provinciale di Croce rossa che si occuperà dei servizi di accoglienza, assistenza sanitaria e sociale, nonché integrazione dei migranti presenti all'hotspot Empedoclino. Affidata anche la gestione della distribuzione dei pasti, che verranno dall'esterno.

Tanto a Lampedusa, quanto a Porto Empedocle si è consapevoli che serve una politica migratoria europea efficace, umanitaria e sicura per fronteggiare il fenomeno. Il nuovo hotspot non potrà che concretizzare, o tentare di farlo a seconda dei numeri, un'accoglienza dignitosa, cercando anche di evitare che si inneschino situazione d'allarme sociale.  

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