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Venerdì, 26 Aprile 2024
Calcio

Pro Favara, l'amarezza di Longo dopo il derby: "Mi prendo le mie responsabilità, è stato mortificante"

Il ds gialloblù parla della sconfitta per 5-2 contro l'Akragas in coppa: "Mi aspettavo voglia di riscatto dopo le prime due sconfitte, sono convinto di aver costruito una buona squadra ma dobbiamo dimostrare chi siamo"

Partita con ambizioni importanti la Pro Favara ha cominciato la sua stagione col piede sbagliato: tre sconfitte nelle prime tre uscite tra campionato e coppa, competizione dalla quale la squadra (già con un piede fuori dopo il 3-0 dell'andata di dieci giorni fa) è uscita perdendo contro l'Akragas al  Bruccoleri subendo un netto 5-2 che fa male. Il ds gialloblù Tino Longo nel postpartita non ha nascosto la sua amarezza per il risultato finale.

In prima battuta Longo ha sottolineato la sua delusione per la performance di ieri, che segue la sconfitta nella prima di campionato contro la Don Carlo Mislmeri: "La sconfitta è pesante e ci sta tutta - ha affermato - l'Akragas ha fatto la sua partita. Mi aspettavo un atteggiamento diverso dai ragazzi, una voglia di riscattarsi dopo due sconfitte e cinque gol subiti. Non so se adesso subentri la paura di giocare e di perdere: questa è una squadra costruita con criterio, ci ho messo la faccia e quando ho detto che vogliamo vincere è la verità perché credo di aver costruito una buona squadra o perlomeno ho preso giocatori che hanno vinto campionati, che scendono dalla D, che hanno fame che sono bravi ragazzi. Sono convinto di aver costruito una buona squadra, lasciamo stare gli errori perché quando si perde si perde tutti insieme. Mi prendo tutte le responsabilità di queste tre sconfitte: dobbiamo tirare fuori quelli che siamo veramente".

Il dirigente favarese nel ribadire di avere fiducia nella squadra ha sottolineato la necessità di una reazione immediata: "Non penso che i ragazzi sono venuti a Favara per farsi la passeggiata - ha concluso - sono tutti uomini di calcio, che ha fatto l'Eccellenza per anni o categorie superiori. L'ambiente è giusto, la società non gli fa mancare niente, lavorano sodo, non si risparmiano, fanno vita sana. Come succede in tutte le famiglie bisogna capire cosa stiamo facendo: dire che ora ci riprendiamo è facile, dico invece che dobbiamo guardarci in faccia e capire cosa vogliamo. Se vogliamo fare qualcosa di importante dobbiamo tirare fuori chi siamo davvero. Le ambizioni rimangono le stesse: in Coppa Italia mi aspettavo più che altro un riscatto la qualificazione era compromessa. Oggi è stato mortificante anche per me e siccome la squadra l'ho fatta io, mi prendo tutte le responsabilità".

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