La seconda intimidazione al nascente resort, l'inchiesta si concentra sulla cartuccia calibro 16
Il proiettile inesploso era conficcato in un foro nel centro della fronte della testa di pecora che è stata abbandonata davanti al cancello d'ingresso della struttura
E’ sulla cartuccia calibro 16, inesplosa, conficcata in un foro nel centro della fronte della testa di pecora – lasciata sul cancello di ingresso della nascente struttura ricettiva che è situata nelle campagne fra Agrigento e la città del Gattopardo – che si stanno concentrando le indagini della Squadra Mobile della Questura. Il calibro del proiettile non risulterebbe, fra l’altro, uno di quelli particolarmente diffusi e dunque quella cartuccia forse potrebbe dare delle informazioni importanti per l’attività investigativa.
A 24 ore dalla seconda intimidazione subita dall’imprenditore agrigentino sessantenne, gli agenti della Squadra Mobile della Questura – ieri – risultavano aver intensificato le indagini. Si tratta, del resto, di un imprenditore che fa parte dell’associazione antiracket “Libero futuro”, una persona che dopo 4 mesi dal precedente episodio è tornato, di fatto, nel “mirino” degli attentatori. L’abbandono della testa di ovino, seppur sul cancello del nascente resort a poche centinaia di metri dal castello di Palma di Montechiaro, non sarebbe stato ripreso da nessuna telecamera di videosorveglianza, motivo per il quale i poliziotti della Squadra Mobile, ieri, si stavano concentrando proprio sulla cartuccia conficcata nella testa dell’animale per provare a mettere dei punti fermi. Il silenzio degli investigatori era, ed è rimasto, categorico, ma un fascicolo è stato, naturalmente, aperto dalla Procura di Agrigento.
Più di dieci colpi di pistola contro nascente struttura ricettiva: aperta inchiesta
Lo scorso marzo, sempre contro la nascente struttura ricettiva vennero esplosi dei colpi di pistola di medio calibro – dieci, forse quindici, - contro il prospetto esterno e contro alcune stanze dell’immobile. Non è escluso che, nelle prossime ore, i poliziotti della Squadra Mobile possano anche tornare ad ascoltare l’imprenditore vittima di due intimidazioni nel giro di 4 mesi.