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Sabato, 27 Aprile 2024
Stalking

"Tornò libero e riprese a perseguitare imprenditrice devastandole il locale": condannato ventinovenne

Il giudice gli ha inflitto 3 anni e 6 mesi di reclusione: in un precedente processo era stato assolto per incapacità di intendere e volere

Tre anni e sei mesi di reclusione per le accuse di stalking e danneggiamento ai danni di un'imprenditrice: il giudice dell'udienza preliminare del tribunale di Agrigento, Micaela Raimondo, ha condannato Salvatore Russotto, 29 anni, finito in carcere il 23 luglio, dopo avere sfasciato gli arredi esterni di un locale del centro di Agrigento di proprietà di una donna.

La stessa, subito dopo, avrebbe pure subito la devastazione dell’autovettura da parte dell'imputato. Il suo arresto era stato preceduto da diversi giorni movimentati.

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Russotto era finito in carcere poche ore dopo avere ricevuto la notifica del divieto di avvicinamento e di comunicazione con la donna.

"Ha danneggiato il locale e l'auto della giovane che perseguita da anni": 28enne arrestato e portato in carcere

Il caso dell’imprenditrice era stato denunciato dalla stessa presunta vittima che aveva raccontato, sui social, che il ragazzo, dopo 3 anni di carcere, era stato assolto e scarcerato perché ritenuto incapace di intendere e volere e aveva ripreso a perseguitarla anche rubando le sue foto e creando falsi profili social con cui avvicinava amici e persone a lei vicine fingendo di essere lei.

In seguito alle sue denunce era stato sottoposto a una nuova misura cautelare che gli impediva di avvicinarsi alla donna e di comunicare con lei. 

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Provvedimento che, in poche ore, avrebbe violato danneggiando sedie, tavoli e vetrata del suo locale, quando ormai era chiuso, e l’autovettura della donna posteggiata sotto casa. Del caso è stata nuovamente informata la procura che ha chiesto al gip l’aggravamento della misura cautelare: richiesta accolta in poche ore tanto che l’uomo è stato arrestato e portato in carcere. 

Perseguita da anni titolare di un locale e torna libero per vizio di mente: divieto di avvicinamento e braccialetto elettronico

Nell'ambito del secondo procedimento, tuttavia, lo scenario è cambiato: Il gip Iacopo Mazzullo ha disposto una perizia psichiatrica dando incarico al medico Leonardo Giordano che, contrariamente a quanto avvenuto nel primo processo, ha riconosciuto un disturbo di personalità ma escluso "infermità tali da incidere sulla capacità di intendere e volere".

La conseguenza è che il giovane non ha potuto usufruire nè di un'assoluzione per incapacità di intendere e volere nè di una riduzione di pena per vizio parziale di mente. La condanna, ridotta di un terzo per effetto del rito abbreviato chiesto dal difensore, l'avvocato Anna Cacciatore, è di sei mesi in meno rispetto a quella chiesta dal pubblico ministero Elettra Consoli.

Russotto dovrà pure risarcire l'imprenditrice che si è costituita parte civile con l'assistenza dell'avvocato Calogero Meli: il giudice ha stabilito inoltre una provvisionale ovvero un anticipo del risarcimento, subito esecutivo. 

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