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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca Realmonte

Erosione e frane alla Scala dei Turchi, vertice alla Regione: cercasi soluzioni tampone

Il presidente Musumeci: "Gli eventuali interventi di salvaguardia restano subordinati alla natura giuridica della proprietà. Attiverò anche il nostro ufficio legale per chiarire ogni dubbio. Resta, invece, di competenza del sindaco l'adozione di eventuali misure finalizzate alla tutela della incolumità"

"La Scala dei Turchi di Realmonte è un bene ambientale, anzi un monumento naturale da preservare e noi abbiamo il dovere di contrastare rapidamente, e con ogni mezzo, il processo di erosione in corso". Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci che ha presieduto - a palazzo d'Orleans - la riunione tecnica sulle condizioni del sito agrigentino. Un vertice voluto dallo stesso governatore che ha riunito attorno ad un tavolo il sindaco Calogero Zicari, accompagnato dal capoufficio tecnico, e il presidente dell’associazione ambientalista “MareAmico” Claudio Lombardo. Per la Regione erano presenti l’assessore all’Ambiente Toto Cordaro, col dirigente generale del dipartimento Beppe Battaglia, il capo della Protezione civile regionale Calogero Foti, il direttore dell’Ufficio contro il dissesto idrogeologico Maurizio Croce e il capo del Genio civile di Agrigento Salvatore La Mendola.

Tema dell’incontro sono state le condizioni in cui versa la bianca scogliera di Realmonte, soggetta a un progressivo fenomeno di erosione che, nei mesi scorsi, si è manifestato con eventi franosi riportati con ampio risalto dalla stampa nazionale. La natura geologica della location marna bianca la rende particolarmente fragile rispetto agli agenti atmosferici e inadatta a una fruizione incontrollata. La pioggia e la salsedine esercitano un’azione costante che mina l’integrità dei gradoni alla base del promontorio. A questo si aggiunge il tema giuridico che nasce dal fatto che l’area sembrerebbe essere di proprietà privata, condizione che complicherebbe le possibilità di intervenire tempestivamente a tutela del sito.

"Ho richiesto di avere in tempi brevissimi - ha dichiarato al termine dell'incontro il governatore della Sicilia - una relazione da parte del Comune, del Genio civile e della Soprintendenza ai Beni culturali per verificare quali possibili interventi andrebbe effettuati per mettere quanto più possibile in sicurezza questo meraviglioso monumento della natura che va deteriorandosi non solo per cause naturali, ma anche per il lungo e incontrollato contatto con l'uomo, specie nei mesi estivi. Gli eventuali interventi di salvaguardia, a carico della Regione, restano ovviamente subordinati alla natura giuridica della proprietà del sito. In questo senso attiverò anche il nostro Ufficio legale per chiarire finalmente ogni dubbio. Resta, invece, di competenza del sindaco l'adozione di eventuali misure finalizzate alla tutela della incolumità delle persone che dovessero avvicinarsi alla roccia. Solo successivamente si porrà il tema della gestione della Scala dei Turchi, ma la Regione su questo fronte non intende avere un ruolo. Si troverà, ne sono certo, la strada migliore".

MareAmico: raccolto il nostro allarme

"Il presidente ha capito benissimo quali sono i problemi della Scala dei Turchi: i mancati controlli dell’enorme flusso di visitatori, i rischi connessi alla pericolosità oggettiva del sito, le ricorrenti frane e la vicenda legata alla proprietà della scogliera - ha commentato Claudio Lombardo di MareAmico - . La Regione ha il dovere di proteggere questa bellezza paesaggistica e l’unico percorso per tutelarla dovrebbe essere quello di espropriare il bene. Avendo acquisito la titolarità della scogliera si potrà proseguire con ulteriori interventi di salvaguardia e messa in sicurezza nel settore ovest, che crea le maggiori preoccupazioni. Sarebbe necessario anche che la famosa scogliera possa essere iscritta tra i monumenti naturali e, come auspicano tutti, inserita tra i siti patrimonio dell’Unesco. In questi ultimi anni, mentre centinaia di migliaia di persone la visitavano in maniera incontrollata correndo grossi rischi, - ha aggiunto il responsabile dell'associazione ambientalista - nulla si è fatto per regolamentare tali flussi e l’amministrazione comunale si è distinta per incapacità decisionale, anche perché un piccolo comune non ha la potenzialità economica per garantire un futuro dignitoso, per un sito di tale importanza. L’egoismo e l’istinto di possesso non devono prevalere sulla sopravvivenza di un gioiello paesaggistico come la Scala dei Turchi, che tutto il mondo ci invidia". 

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