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Venerdì, 26 Aprile 2024
Mafia Racalmuto

"Fece affari con i boss per fare crescere le sue imprese", chiesta conferma della condanna

Secondo il pg, Calogero Romano avrebbe stretto accordi con i capimafia di Racalmuto ottenendo protezione in cambio di soldi e favori

Soldi e favori in cambio di protezione: secondo il sostituto procuratore generale di Palermo, Rita Fulantelli, l'imprenditore Calogero Romano, 65 anni, di Racalmuto, va condannato per concorso esterno in associazione mafiosa.

Il magistrato dell'accusa ha ritenuto che gli accertamenti patrimoniali disposti nel processo di appello abbiano confermato la responsabilità dell'imputato sollecitando, quindi, ai giudici della seconda sezione della Corte di appello di confermare il verdetto con cui gli erano stati inflitti 6 anni e 6 mesi di reclusione per l'accusa di concorso esterno in associazione mafiosa.

I giudici di appello, nel corso del procedimento, hanno incaricato il commercialista Alessandro Polizzotto di esaminare “l’intera posizione bancaria diretta e indiretta, debitoria e creditoria nonché le dichiarazioni dei redditi, i bilanci, le scritture contabili e lo sviluppo imprenditoriale, fino al marzo del 2016, delle società a lui riconducibili”.

L'esame degli atti si è rivelato particolarmente complesso tanto da richiedere una proroga di diversi mesi per depositare la relazione. Per i giudici della Corte di appello di Palermo, il nuovo atto istruttorio - sollecitato dal sostituto pg Rita Fulantelli - era “indispensabile ai fini della decisione”.

Romano, il 19 febbraio del 2016, è stato condannato dai giudici della prima sezione del tribunale di Agrigento. L'imprenditore, in particolare, è stato riconosciuto colpevole di avere stretto accordi con i boss del paese Maurizio Di Gati e Ignazio Gagliardo che, in cambio di soldi e svariati favori, avrebbero protetto e garantito le sue imprese.

Un accordo che l'imputato e i difensori, gli avvocati Salvatore Pennica e Roberto Mangano, hanno sempre negato sostenendo, anzi, che Romano fosse stato una vittima della mafia. Il processo proesegue l'8 novembre con le arringhe difensive. 

Romano era stato condannato pure a risarcire l'ormai ex Provincia regionale di Agrigento, il Comune di Racalmuto e la Regione Siciliana che si sono costituiti parte civile con l'assistenza degli avvocati Daniela Posante, Ignazio Valenza e Francesco Mulieri. 

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