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Lunedì, 29 Aprile 2024
Dopo gli incontri in carcere

Il boss Messina Denaro ha formalmente un'erede: la figlia Lorenza prende il suo cognome

La donna, che finora si chiamava Alagna come la madre, sarebbe stata riconosciuta dal mafioso in seguito ad una serie di incontri nel carcere di L'Aquila. Nei pizzini scoperti dopo la cattura dell'ex superlatitante lui la definiva "degenerata" e la soprannominava "sciacqualattuga", preferendole la figlia della maestra Laura Bonafede

La figlia del boss Matteo Messina Denaro avrebbe cambiato il proprio cognome e ora, dopo 27 anni trascorsi con il cognome della madre, Alagna, si chiama Lorenza Messina Denaro. La notizia è riportata dal Corriere della Sera e da Repubblica. 

La donna, che ha incontrato più volte il padre in carcere dopo l'arresto avvenuto lo scorso 16 gennaio, avrebbe chiesto ed ottenuto di potere cambiare il cognome con il quale era stata registrata alla nascita. Il capomafia di Castelvetrano avrebbe quindi riconosciuto ufficialmente la donna come sua figlia.

La "filosofia" di Messina Denaro e il rapporto con la figlia "degenerata"

Il cognome Messina Denaro non si aggiungerebbe ad Alagna, come pure sarebbe stato possibile, ma dovrebbe sostituirlo: in questo il boss si ritroverebbe con un'erede, che fino ad oggi non aveva. E questo accade proprio mentre l'ex superlatitante è ricoverato in gravissime condizioni all'ospedale San Salvatore dell'Aquila, dove ad agosto un intervento chirurgico legato al tumore al colon che lo affligge almeno dal 2020.

Nei pizzini scoperti dopo la cattura di Messina Denaro, il mafioso non parlava affatto bene della sua unica figlia, chiamandola "sciacqualattuga" e definendola "degenerata". Dopo l'arresto ed i contatti avvenuti tra i due evidentemente qualcosa sarà cambiato, tanto da spingere la donna a farsi riconoscere dal padre e a prendere il suo cognome. Durante la latitanza, il mafioso arrivava a considerare come sua figlia la figlia della maestra Laura Bonafede (finita in carcere anche lei), che con lui aveva una relazione almeno dal 1996.

Intanto, smentisce qualunque intermediazione tra padre e figlia l’avvocato Lorenza Guttadauro, difensore di fiducia di Messina Denaro, in merito alla decisione della figlia di prendere il cognome del padre. Il legale, come si legge in una nota, precisa che la sua "opera di intermediazione, tra il cliente e la figlia, si è limitata esclusivamente alla redazione dell’istanza volta all’ingresso del notaio nel carcere aquilano. La decisione relativa all’adozione del cognome paterno da parte della ragazza è frutto esclusivamente del rapporto padre-figlia, assolutamente diretto e senza alcuna forma di intromissione da parte di terzi".

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