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Sabato, 27 Aprile 2024
Il fenomeno / Lampedusa e Linosa

Migranti: 583 sbarcati in 24 ore, un ragazzo arriva cadavere al molo Favarolo

Altri due sono caduti in mare e risultano dispersi. Secondo quanto emerge dalle testimonianze dei compagni di viaggio, era vivo e stava bene durante la traversata che è finita in disgrazia visto che il barchino è, all'improvviso, affondato

Ore 15,05. Il cadavere di un migrante è stato sbarcato, dopo i 39 eritrei e sudanesi soccorsi dalla motovedetta V2056 della guardia di finanza e una dell'assetto svedese di Frontex, sul molo Favarolo di Lampedusa. La persona che ha perso la vita era sul barchino di 7 metri, partito da Al Amra in Tunisia a mezzogiorno di venerdì. Il cadavere è stato portato alla camera mortuaria del cimitero di Cala Pisana, mentre i 39 compagni di viaggio all'hotspot dove alle ore 13 c'erano 447 ospiti, fra cui 180 minorenni non accompagnati. Il gruppo verrà ascoltato dalla polizia, che è 365 giorni l'anno nella struttura di contrada Imbriacola. e dovrà ricostruire come e quando il compagno di viaggio ha perso la vita. 

Il giovane morto ha 28, forse 29, anni ed è eritreo. Secondo quanto emerge dalle testimonianze dei compagni di viaggio, era vivo e stava bene durante la traversata che è finita in disgrazia visto che il barchino è, all'improvviso, affondato. Il giovane ha perso la vita - e non ci sono dubbi al riguardo - durante le procedure di salvataggio. Anche se all'appello non sembrerebbe mancare nessuno, stando ai racconti dei naufraghi, i militari di guardia costiera e Fiamme gialle stanno, in via precauzionale, setacciando l'area dove la carretta è affondata. Ancora una volta, emerge che i barchini di metallo costruiti e fatti salpare dalla Tunisia sono delle bare galleggianti. Già all'inizio dell'anno il procuratore aggiunto di Agrigento, Salvatore Vella, allora facente funzioni di procuratore capo, aveva evidenziato sempre "meno barche in legno dalla Tunisia e barchini in metallo che hanno una grandissima instabilità". 

I trafficanti di essere umani tunisini nascono come pescatori che si sono riconvertiti ad un business criminale e, in genere, stando a quanto è emerso in questi mesi, hanno un atteggiamento di grande rispetto nei confronti dei loro connazionali. Il fatto che, a bordo di questi barchini in metallo, non ci siano tunisini, ma sono quasi ed esclusivamente subsahariani fa comprendere di come queste modalità di navigazione siano estremamente pericolose e quindi, probabilmente, meno cara economicamente. Sono state decine, nel corso di questi mesi, i barchini di metallo che si sono capovolti durante le traversate e sono affondati velocemente, causando la morte se non di tutti i migranti a bordo di molti che o non sanno nuotare o non riescono a rimanere a galla in attesa dei soccorsi.

La barca di metallo, di 7 metri, sulla quale viaggiavano in 40 è affondata nelle acque antistanti a Lampedusa. A soccorrere tutti gli eritrei e sudanesi finiti in acqua sono state le motovedette di guardia di finanza e dell'assetto svedese Frontex. Trentanove sono stati issati a bordo delle unità di soccorso e non sono in condizioni di salute critiche. Un migrante invece è stato recuperato cadavere. Al momento, i conti tornerebbero: secondo quanto riferito dai sopravvissuti erano partiti in 40 da Al Amra e quindi non vi sarebbero dispersi.  I migranti stanno raccontando anche d'aver pagato da 1.500 a 2mila dinari tunisini per la traversata. 

Ore 9,35. Le motovedette della guardia di finanza e dell'assetto svedese Frontex hanno scortato, fino a molo Favarolo di Lampedusa, un barchino di ferro di 8 metri con a bordo 42 migranti originari di Camerun, Burkina Faso, Gambia, Guinea e Senegal. Il gruppo ha riferito di essere salpato da Sfax, in Tunisia, all'alba di giovedì. La carretta è stata sequestrata dai militari delle Fiamme gialle. I migranti, dopo un primo triage sanitario effettuato direttamente sul molo, sono in corso di trasferimento verso l'hotspot di contrada Imbriacola.

Due migranti sono caduti in acqua e sono dispersi. A raccontarlo ai militari della motovedetta Cp281 della guardia costiera che hanno soccorso un barchino di 6 metri, sono stati i 67 somali, gambiani e ivoriani che erano a bordo del natante e che hanno iniziato il viaggio da Sfax in Tunisia, pagando 1500 dinari tunisini a testa. Il gruppo è sbarcato ieri sera a Lampedusa dove nell'arco di 24 ore ci sono stati 12 approdi con un totale di 583 persone. Dopo mezzanotte, un nuovo sbarco con 48 etiopi e sudanesi che sono stati trasbordati dall'imbarcazione di 7 metri, lasciata alla deriva, dai militari della motovedetta V1102 della guardia di finanza.

"Due giovani sono caduti in mare": soltanto alcuni dei 67 somali, gambiani e ivoriani, soccorsi ieri sera dalla motovedetta Cp281 della guardia costiera e sbarcati a Lampedusa, ripetono, senza saper però specificare dove e quando, questa frase. Altri, non si sono accorti di nulla. Ed altri ancora sostengono che non è vero, che non c'è stata alcuna disgrazia. Sono contrastanti, confusi e non congruenti i racconti che continuano ad essere acquisiti dai poliziotti in servizio all'hotspot di contrada Imbriacola che proseguono nell'audizione dei 67 partiti da Sfax, in Tunisia. Le dichiarazioni sui dispersi, al momento, non vengono ritenute credibili, ma a prescindere la guardia costiera ha avviato perlustrazioni e ricerche che, al momento, non hanno avuto alcun riscontro.

Ancora barchini carichi di migranti a Lampedusa ma si svuota l'hotspot

Sono 362, fra cui 79 minori non accompagnati, i migranti ospiti dell'hotspot di Lampedusa da dove, ieri sera, erano state trasferite 266 persone giunte all'alba a Porto Empedocle. Per questa sera, su disposizione della Prefettura di Agrigento, d'intesa con il Viminale, è stato disposto lo spostamento di tutti gli ospiti della struttura di contrada Imbriacola, sempre con traghetto di linea per Porto Empedocle, e se non vi saranno, nel corso della giornata, nuovi ed ulteriori sbarchi il centro verrà svuotato. Nonostante la ripresa di traversate e soccorsi e ieri il numero degli sbarcati è stato importante: ben 583 persone, le rapide pre-identificazioni fatte dalla polizia e gli organizzati trasferimenti voluti dall'ufficio territoriale del governo, l'hotspot di Lampedusa non si è ingolfato.

Di nuovo operativo il "fronte" tunisino

Sono partiti tutti da Sfax e uno da Madia, in Tunisia, gli ultimi barchini soccorsi al largo di Lampedusa dalle motovedette di guardia costiera e guardia di finanza. E a bordo dei piccoli natanti, 6 metri in media,c'erano da 41 a 67 migranti. Soltanto uno, ed era una barca di legno di 8 metri, con 54 afghani, bengalesi, egiziani, pakistani e sudanesi, è salpato, a detta degli sbarcati, da Zuara in Libia. Dopo settimane di stop dei viaggi cominciati dalla Tunisia, nelle ultime ore il "fronte" è tornato attivo. Ad essere imbarcati sono per la maggior parte gambiani, guineani, ivoriani, senegalesi e malesi che pagano da 1.200 a 4mila dinari tunisini.

(Aggiornato alle 15:32)

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