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Sabato, 27 Aprile 2024
La decisione

Gli ex soci di Girgenti Acque contro l'interdittiva antimafia, il Cga respinge ricorso

La compagine societaria lamentava di aver perso il controllo del gestore del servizio idrico senza essere stati colpiti da alcun provvedimento, che hanno interessato solo Campione

Si chiude davanti al Cga per la Regione Siciliana la complessa e lunghissima vicenda scaturita dal ricorso presentato dai soci della Girgenti Acque per ottenere l'annullamento dell'interdittiva antimafia firmata dalla Prefettura di Agrigento nel novembre del 2018 con la motivazione di un rischio di infiltrazioni che riguardava, tuttavia, solo Marco Campione e le sue società.

Per questo tutte le altre imprese avevano avviato un percorso legale con un ricorso parallelo a quello presentato appunto dall'ex patron, per ottenere l'annullamento dell'interdittiva sostenendo che, di fatto, il provvedimento dell'allora prefetto Dario Caputo avrebbe tagliato fuori una serie di soggetti fuori da ogni contestazione o sospetto dalla gestione dell'impresa, con enormi danni economici.

Una linea che non ha trovato l'accoglimento né del Tar, nè del Cga che, nei mesi scorsi, rinviò tutto al Consiglio di Stato, che restituì al giudice amministrativo la decisione definitiva ritenendo comunque già che per i privati non esisteva un margine per "far sorgere situazioni di interesse legittimo e impedisce, quindi, di configurare sul piano processuale la legittimazione ad agire nei confronti del provvedimento di interdittiva antimafia".

Una linea seguita oggi dal Consiglio di giustizia amministrativa, il quale ha ribadito "l'insussistenza della legittimazione attiva all’impugnazione del provvedimento prefettizio indicato in epigrafe in capo agli appellanti quali amministratori e soci della persona giuridica destinataria del provvedimento stesso".

In particolare per i giudici, "è la posizione degli stessi in rapporto alla persona giuridica/società per azioni che, alla luce di quanto innanzi esposto, esclude la loro legittimazione ad agire, non essendo individuabile una loro titolarità di interesse legittimo"

A resistere al ricorso, oltre al Ministero dell'Interno, anche l'Ati idrico, che ha difeso l'interdittiva e la correlata rescissione del contratto per inadempimento della Girgenti Acque.

Ermanno de Francisco, Presidente

Michele Pizzi, Consig

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