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Sabato, 27 Aprile 2024
Verso l'incontro in Asp

"Eroi" durante la pandemia Covid-19, gli infermieri non hanno però incassato il premio

Ad accendere i riflettori sul "caso", sottolineando anche e soprattutto la carenza di personale, è Salvatore Occhipinti, presidente dell’Ordine delle professioni infermieristiche

Sono stati definiti "eroi", assieme ai medici, durante la pandemia da Covid-19. Gli infermieri sono però ancora in attesa - nonostante i finanziamenti siano già giunti nelle casse dell'Asp - del premio Covid. Ad accendere i riflettori sul "caso", sottolineando anche e soprattutto la carenza di personale, è Salvatore Occhipinti, presidente dell’Ordine delle professioni infermieristiche (Opi) di Agrigento. 

“L’Infermiere è un professionista che si trova a fronteggiare situazioni difficili, dovute a carenze strutturali, organizzative e di organico – spiega Salvatore Occhipinti - con professionalità, ingegno, impegno e coraggio, sacrificando spesso la propria famiglia e rischiando la propria incolumità a causa di aggressioni, per assistere e proteggere le persone più fragili. Un esercito di 445mila infermieri sparsi su tutto il territorio nazionale che ha sicuramente dato un contributo notevole nella lotta contro il Covid ma gli stessi infermieri, definiti eroi, della nostra provincia, stanno ancora aspettando il premio Covid”.

“Sono aumentate le aspettative di vita e tra dieci anni il 35 per cento della popolazione sarà cronico e multipatologico - spiega Occhipinti – . Ecco perché abbiamo bisogno di attivare al più presto i nuovi modelli organizzativi per una sanità a chilometro zero. Ma affinché questo sia possibile, occorre reclutare, sul territorio nazionale, ben 20mila infermieri da sommare alla carenza attuale per potenziare la Medicina del territorio. Unità operative a gestione infermieristica per eliminare i problemi delle dimissioni complesse e difficili, le case della salute e le case di comunità, insieme all’attivazione dell’infermiere di famiglia e comunità per la gestione delle patologie croniche sono il futuro. Gli ostacoli sono dettati dalla sostenibilità economica: abbiamo più pensionati che giovani. Ma il personale, se solo fosse considerato come una risorsa e non una spesa da tagliare, potrebbe fare la differenza. Per valutare se effettivamente vi è una carenza di personale infermieristico negli ospedali, basterebbe conteggiare lo sforamento del budget dello straordinario, l’utilizzo delle pronte disponibilità quale strumento sostitutivo e non integrativo di turno e le ferie residue. A tutela del diritto alla salute e nel rispetto dei livelli essenziali di assistenza, i cosiddetti 'Lea' – conclude Salvatore Occhipinti – discuteremo di queste problematiche con il commissario straordinario dell’Asp, Giuseppe Capodieci". 

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