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Domenica, 28 Aprile 2024
L’intervento

Ponte sullo Stretto urgente? Gli architetti: “E’ importante quanto l’aeroporto Valle dei templi”

L’Ordine professionale guidato da Rino La Mendola si sofferma anche sull’infelice accostamento dell’ambiziso progetto, che unirebbe finalmente la Sicilia con il resto d’Italia, al disastro del Vajont

“Siamo allibiti. Associare il ponte sullo Stretto al disastro del Vajont è un fatto gravissimo. A coloro che hanno sempre frenato lo sviluppo socio-economico della nostra terra si uniscono adesso i catastrofisti che richiamano tragedie senza alcun fondamento scientifico alimentando timori ingiustificati”.

Sono le parole del presidente dell’Ordine degli architetti di Agrigento, Rino La Mendola, che stigmatizza l’atteggiamento di chi, pur di trovare motivazioni contro la realizzazione del ponte, ha scomodato addirittura la tragica frana del Vajont, che nel 1963 provocò la morte di quasi duemila persone.

La Mendole richiama in causa anche l’aeroporto di Agrigento: “Confermiamo l’urgenza e l’indifferibilità di realizzarlo impegnando risorse irrilevanti rispetto a quelle del ponte. Valorizzerebbe i nostri beni culturali, paesaggistici e ambientali, alimentando un rilancio socio-economico del territorio senza precedenti, anche alla luce dei vantaggi indotti dalla designazione di Agrigento a Capitale italiana della cultura 2025. A tal proposito apprezziamo il lavoro svolto dal comitato promotore e le iniziative parlamentari dei deputati agrigentini impegnati nella realizzazione dello scalo aeroportuale per il quale si auspica l’immediato avvio della tabella di marcia recentemente tracciata dal nostro Ordine. Fermo restando che il ponte può costituire un proficuo grimaldello per richiamare nuovi investimenti per le altre infrastrutture siciliane come l’alta velocità ferroviaria, il potenziamento dei porti e il completamento della rete autostradale siciliana. Infatti consentirebbe agli agrigentini di raggiungere Roma o Milano con la ferrovia dell’alta velocità, richiamerebbe nuove risorse per le strade siciliane che sarebbero messe in rete con il sistema autostradale nazionale e trasformerebbe la nostra costa in un polo di scambio commerciale tra l’Europa ed i paesi del Mediterraneo. 

Lasciamo lavorare gli esperti - conclude La Mendola – che nel progetto esecutivo perfezioneranno gli studi già ampiamente eseguiti nelle fasi progettuali precedenti per garantire un’adeguata resistenza dell’importante infrastruttura a eventi sismici e alle correnti dello Stretto, proponendo soluzioni innovative e ‘green’ per ridurre l’impatto ambientale dell’opera nel rispetto del rigoroso quadro normativo di settore. Siamo dunque favorevoli al ponte purché, dopo tante illusioni e ingenti risorse buttate al vento a causa dei continui ripensamenti della politica nazionale, sia la volta buona: agli slogan adesso devono fare seguito fatti concreti“. 

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