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Domenica, 28 Aprile 2024
I numeri / Lampedusa e Linosa

Rapporto Migrantes: dei 55.100 transitati per i 4 hotspot italiani 46.100 sono passati da Lampedusa

Ben 144 mila le persone sbarcate dopo aver superato la traversata del Mediterraneo sino alla fine di ottobre: + 69% rispetto allo stesso periodo del 2022

Dei 55.100 migranti transitati per i 4 hotspot italiani attivi quasi 46.100 sono passati da quello di contrada Imbriacola a Lampedusa. Lo registra il Rapporto Migrantes 2023 presentato oggi a Roma. Sono stati 144 mila quelli sbarcati dopo aver superato la traversata del Mediterraneo sino alla fine di ottobre: + 69% rispetto allo stesso periodo del 2022. A sbarcare, per la maggior parte, sono state persone d’origine subsahariana: Guinea e Costa d’Avorio soprattutto. 

Dal primo gennaio al 31 luglio 2023 le navi gestite da organizzazioni della società civile hanno portato in salvo 3.777 rifugiati: il dato supera appena il 4% di tutti quelli che nel periodo sono sbarcati in Italia (89.157) fra eventi Sar e approdi autonomi. In tutto il 2022 i rifugiati e migranti arrivati in Italia grazie a un soccorso in mare effettuato da Ong erano stati 12.005, l’11% di tutte le persone sbarcate e il 21% di quelle sbarcate dopo eventi Sar.

Al 30 ottobre, i migranti morti e dispersi nel Mediterraneo centrale dall’inizio dell’anno erano ormai 2.186: quasi 800 in più di quelli registrati in tutto il 2022. 

Fra il 2019 e il marzo 2023, l’Italia ha rimpatriato 8.500 tunisini, che costituiscono in assoluto la prima cittadinanza fra i migranti sottoposti a rimpatrio forzato. Sono invece oltre 3.900 i rimpatri totali effettuati nell’ultimo anno. Sempre nel 2022 sono “transitate” nei Cpr (Centri di permanenza per il rimpatrio) 6.383 persone (6.326 uomini e 57 donne) e nei soli primi 3 mesi del 2023 altre 1.850, fra cui 9 donne. In questi primi tre mesi dai Cpr sono state rimpatriate direttamente (il primo scopo per il quale i Cpr sono stati istituiti) solo il 44% delle persone che hanno rinchiuso. Il dato su tutto il 2022 è pari al 49%: meno della metà dei migranti trattenuti nelle strutture.

Minori non accompagnati

Sono 22.599 i minori stranieri non accompagnati (Msna) presenti in Italia alla fine di agosto 2023. Si tratta di 19.800 ragazzi e bambini (88%) e 2.799 ragazze e bambine (12%). Un anno prima, alla fine d’agosto 2022, si contavano in totale 17.668 minori: in un anno l’incremento è stato del 28%. I Msna sono soprattutto egiziani (circa 5.000, il 22% del totale) e poi, nell’ordine, ucraini, tunisini, guineani, gambiani, ivoriani, albanesi, pakistani, maliani, eritrei, afghani o con altre cittadinanze. In larga maggioranza, 70%, hanno 16-17 anni, il 12% 15 anni, il 16% 7-14 anni e il 2% sono under 7 (436 fra bambini e bambine). Quattromila i minori non accompagnati che si sono allontanati dall’accoglienza nel primo semestre 2023: si tratta soprattutto di egiziani, tunisini e guineani. Dei 20.926 Msna presenti in Italia al 30 giugno 2023, 8.357 si trovavano in strutture di prima accoglienza e 6.574 in strutture di seconda accoglienza; 4.821 minori erano accolti presso famiglie (il 23% del totale) e 1.174 usufruivano di altre forme di accoglienza residuali. Gli elenchi istituiti presso i tribunali per i minorenni contavano al 31 dicembre 2022 3.783 tutori volontari dei Msna. Il valore è in lieve aumento rispetto al dato registrato 12 mesi prima (3.457). Sono 15 in tutto le associazioni (13) e i gruppi informali (due) di tutori volontari che, attivi in 14 regioni, nel giugno 2023 hanno dato vita all’associazione nazionale “Tutori in rete”.

Reinsediamento italiano 

Nell’ambito del programma nazionale di reinsediamento italiano, dal 2015 al luglio 2023 sono stati reinsediati in Italia da precari Paesi di primo asilo 2.727 rifugiati. L’anno in cui le accoglienze sono state più numerose è il 2017 (985). Il 2021 non ne ha registrata nessuna, mentre i primi sette mesi del ’23 156. In tutto il periodo, la metà delle accoglienze è stata attuata con partenze dal solo Libano. Sono 5.605 i rifugiati accolti in Italia dal 2016 al settembre 2023 nell’ambito dei “corridoi umanitari”, frutto di una collaborazione fra realtà ecclesiali e organi di governo.

Entro il 2023, 17 Stati membri si sono impegnati complessivamente a offrire quasi 29.200 posti fra reinsediamento e ammissioni umanitarie (fra cui oltre 13 mila per cittadini afghani “a rischio”).

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