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Martedì, 19 Marzo 2024
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Italia Bio, il nuovo presidente è Lillo Alaimo Di Loro: 20 anni di esperienza al servizio della sostenibilità

Guiderà l’associazione nazionale dei produttori biologici italiani: “È il momento di cambiare i sistemi di produzione e pensare a un modello orientato alla solidarietà e ai corretti stili di vita”

È Lillo Alaimo Di Loro il nuovo presidente di Italia Bio, l’associazione nazionale dei produttori biologici italiani che riunisce diverse realtà, singoli produttori, associazioni di bio agricoltori, cooperative, consorzi e distretti del cibo. Alaimo Di Loro succede a Ignazio Garau, tra i fondatori dell’associazione, che si occuperà di seguire i lavori della Consulta dei distretti del cibo, di cui Italia Bio è stata promotrice. Fanno parte del Consiglio direttivo Roberto Iamotti e Salvatore Ciulla.

“Sono contento per la fiducia che i colleghi del bio hanno riposto in me - afferma il neopresidente - anche se mi rendo conto della grande responsabilità che ciò comporta e mi auguro di essere all’altezza del ruolo che mi è stato conferito. L’Italia, con quasi due milioni di ettari di superfici agricole utilizzabili e certificate in biologico (Ismea 2020) e con 80.643 imprese biologiche, riveste in Europa e nel mondo un ruolo leader nel settore facendo registrare un trend in continuo aumento sia in termini di superfici e produzioni, sia di consumi. Sono, infatti, sempre più gli italiani che scelgono il bio e premiano con le loro scelte quotidiane la sostenibilità”.

Tre i punti fondamentali sui quali Italia Bio è già al lavoro: il riconoscimento dei meriti ambientali ai territori a forte vocazione biologica e creazione delle zone franche dalla chimica (le cosiddette “chemical free”); la riforma del sistema di certificazione con l’azzeramento del costo di certificazione a carico delle aziende; il potenziamento dei sistemi economici territoriali nella direzione dell’economia circolare e solidale, attraverso la logica dei distretti del cibo.

“È il momento – conclude Lillo Alaimo Di Loro – di cogliere l’opportunità di un cambiamento profondo dei sistemi di produzione e pensare a un modello economico orientato alla solidarietà e ai corretti stili di vita. L’agricoltura biologica può certamente indicarci la strada”.

Lillo Alaimo Di Loro, classe 1964, è da sempre vicino al movimento biologico italiano. Laureato in Scienze agrarie, lavora in qualità di funzionario direttivo al Parco archeologico della Valle dei Templi. Opera nel campo del biologico da oltre 20 anni promuovendone la cultura e i valori etici e organizzando servizi per la sua strutturazione territoriale. Dal 2007 al 2010 ha diretto il bimestrale del biologico italiano “BioagriCultura” e nel 2014 ha istituito il Centro di documentazione turistica territoriale con sede a Racalmuto. E’ stato tra i promotori del Comitato Sicilia 2020 Impatto zero per un’isola libera dai pesticidi. È autore di numerose pubblicazioni in materia di cibo, biologico, territorio e sostenibilità tra le quali si annoverano ”Fermo Immagine – Viaggio nell’agricoltura biologica mediterranea” (2011); “Manuale di agricoltura biologica in Sicilia” (2015 – AgriSicilia editore), “La ragione del cibo – Leonardo Sciascia a tavola” (2021 – Salvatore Sciascia editore).

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