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Lunedì, 29 Aprile 2024
Attualità Porto Empedocle

Concorso nazionale sulla libertà d’informazione, alla scuola Pirandello va il primo premio

Il riconoscimento agli alunni è stato consegnato dal ministro all’Istruzione Giuseppe Valditara e dal presidente dell’Ordine nazionale dei giornalisti Carlo Bartoli

E’ stato l’istituto comprensivo Luigi Pirandello di Porto Empedocle, diretto da Anna Gangarossa, ad aggiudicarsi il primo premio nazionale sul tema “La libertà di informazione nel processo di crescita dei giovani”. Gli alunni sono stati premiati dal ministro all’Istruzione Giuseppe Valditara e dal presidente dell’Ordine nazionale dei giornalisti Carlo Bartoli

Ed ecco la motivazione: “L’elaborato, rappresentato da un prodotto multimediale, offre interessanti riflessioni sul ruolo dei giornalisti per combattere la disinformazione causata dalle fake news. Il giornalismo che auspicano i ragazzi è quello che rispetta i diritti e la dignità delle persone, senza sensazionalismo, che segue un Codice deontologico ispirato all’articolo 21 della Costituzione e quindi capace di fornire informazioni basate su obiettività e veridicità dei fatti e su principi etici e deontologici capaci di alimentare dibattiti e favorire la crescita culturale dei giovani”.

Quattro i ragazzi che hanno partecipato al concorso producendo un video durante il corso di giornalismo, svolto nell’anno scolastico 2022 -2023 e condotto dalla giornalista Rita Baio. Si tratta di Andrea Bennici, Marialuce Firetto, Hassin Sfar e Fabiana Tallarico. Sono stati tutti accolti nella sede del Ministero di viale Trastevere a Roma, per prendere parte ad una cerimonia presenziata da quattro istituti scolastici italiani di diverso ordine e grado.

“Oggi la comunicazione tramite il web – afferma Anna Gangarossa - aumenta la possibilità di accedere immediatamente all’informazione ma, allo stesso tempo, la quantità di news che ci raggiungono, senza la giusta consapevolezza, ci portano ad accettare per reale una notizia e a condividerne il pensiero che la sottende. Il rischio che corriamo è quello dell’omogeneità culturale e dell’appiattimento intellettuale che, privandoci di spirito critico, ci fa sembrare vero tutto quello che vediamo o sentiamo. Prova ne è stata la recente pandemia e la diffusione delle fake news: le persone hanno avuto bisogno di notizie per la voglia di sapere e di informarsi. Soprattutto in questi momenti, le informazioni viaggiano in fretta e di pari passo con la disinformazione. Oppure può anche succedere che la notizia non sia completamente falsa, ma venga raccontata in maniera tale che le persone siano invogliate a cliccare sul sito, imbattendosi in un nuovo fenomeno: il clickbaiting, che vede appetibili soprattutto i giovanissimi. Partendo da questa premessa, la scuola ha ritenuto utile promuovere un corso di formazione con un’esperta del settore, quale poteva essere una giornalista di professione, per spiegare agli alunni come individuare una vera notizia da una fake. Il risultato è stato eccellente, come dimostra il conferimento di un premio di questa portata, che ci ha resi orgogliosi del lavoro svolto”.

“Fin da piccoli ci avete insegnato a non dire bugie”. Comincia da qui la riflessione fatta dai ragazzi sull’informazione spesso vittima di fake news immesse con obiettivi ben diversi dall’informazione. “Perché? Ci chiediamo. Forse per creare panico tra la popolazione, forse per sviluppare il senso di diffidenza nei confronti delle istituzioni o, ancora, con l’intento di sabotare un ente o una azienda. In questo contesto appare evidente come il lavoro svolto dai giornalisti abbia un valore incommensurabile: ci permette di ricevere notizie verificate, rispondenti ai principi di libertà di stampa e di informazione, un diritto sacrosanto per ogni cittadino garantito dall’articolo 21 della Costituzione che, volutamente, abbiamo rimarcato nel nostro video – affermano Andrea Bennici, Marialuce Firetto, Hassin Sfar e Fabiana Tallarico - Siamo convinti che la corretta informazione, basata sui principi etici e deontologici, sia un diritto dei cittadini e un diritto/dovere del giornalista in grado anche di accendere il dibattito e formare opinioni. Ed è così che l’informazione, quella vera, si inserisce nel nostro processo di crescita. Perché anche noi abbiamo diritto di essere informati, per imparare anche a formare e condividere le nostre opinioni. Crediamo in un mondo sicuro, che garantisca la nostra corretta informazione fondata su obiettività e verità dei fatti”.

“Ringrazio la dirigente Gangarossa che mi ha concesso l’opportunità raccontare ai ragazzi il complesso mondo dell’informazione – dichiara Rita Baio – spiegandone le regole e la funzione sociale. La mia gratitudine più grande, però, non può che andare ad Andrea, Fabiana, Marialuce e Hassin, all’intera redazione composta dagli alunni dell’Istituto che hanno seguito con estremo interesse il corso di Giornalismo e al collega Gioacchino Schicchi senza il quale tutto questo non sarebbe stato possibile. Il premio più grande, per me, è stato vedere affiorare nei ragazzi la consapevolezza dell’importante ruolo dell’informazione, oltre a leggere nei loro occhi l’emozione durante la cerimonia di premiazione”.

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