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Aggressioni razziste, il monito di Montenegro: "Si è creato clima d'odio"

Il vescovo di Agrigento e presidente di Caritas Italiana: "La responsabilità è di noi adulti e soprattutto di chi occupa posti istituzionali che deve pensare che le sue parole avranno una ricaduta"

"Non dobbiamo meravigliarci di questa deriva, fa difficoltà parlare di razzismo ma è chiaro un rifiuto dell'altro soprattutto se ha il colore della pelle nera, frutto di questo clima di tensione che si è voluto creare. Richiama Manzoni quando si gridava 'dagli all'untore'. La responsabilità è di noi adulti e soprattutto di chi occupa posti istituzionali che deve pensare che le sue parole avranno una ricaduta". Queste le parole del cardinale Francesco Montenegro, vescovo di Agrigento e presidente di Caritas Italiana, a Vatican News sugli ultimi episodi di razzismo.

"Noi cristiani abbiamo il dovere - ha detto Montenegro - di attenerci al Vangelo e il Vangelo mi dice con estrema chiarezza che, da credente, non posso escludere nessun uomo perché escludere un uomo è escludere Dio. Per cui, pur sentendomi credente, rischio degli atti di ateismo".

Sul fatto che gli ultimi episodi di aggressione nei confronti di migranti siano stati commessi da ragazzi, Montenegro commenta: "Ma è chiaro, sono i più fragili e i più deboli. Credo che la responsabilità è di noi adulti e soprattutto di chi occupa posti istituzionali che non può liberamente dire ciò che pensa perché chi occupa certi posti deve pensare che le sue parole avranno una ricaduta anche su gente che non ha la stessa maturità e quindi possono prendere quelle parole in qualunque maniera e in questo caso, anche con un dito, fare male a chi è diverso".

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