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Domenica, 28 Aprile 2024
Politica Porto Empedocle

Salario minimo negato, anche Ida Carmina protesta in aula con i cartelli: “Governo Meloni arrogante”

E’ stata una delle tante voci di disapprovazione di fronte alla volontà di mantenere le condizioni di sfruttamento per 4,5 milioni di lavoratori poveri e sottopagati

Anche la deputata del Movimento 5 stelle ed ex sindaco di Porto Empedocle Ida Carmina ha protestato in aula, con cartelli alla mano, dopo l’infausta evoluzione della proposta sul salario minimo in Italia.

“Il Governo Meloni - ha detto Carmina - dimostra tutta la sua arroganza sul salario minimo legale: avoca a sé la proposta di legge a firma Conte per prendere in giro i lavoratori. Ma non in nome nostro: ritirata la firma del presidente Conte e tutte le firme dei presentatori. Inammissibile che in Italia il lavoro continui ad essere sfruttamento o riduzione in schiavitù per 4,5 milioni di lavoratori poveri sottopagati”. 

Insomma per Ida Carmina si sarebbe così consumata “un’altra pagina triste” alla Camera. Con le unghie e con i denti, insieme ad altri colleghi, ha voluto difendere un provvedimento di giustizia che intendeva garantire una retribuzione di 9 euro lordi l’ora, come soglia minima inderogabile per tutti i lavoratori italiani, ad oltre 4 milioni di persone sottopagate e al limite della povertà assoluta.

“Per mesi impegnati in Parlamento e nelle piazze con manifestazioni e raccolta firme, a cui hanno aderito centinaia di migliaia di italiani ed a cui ho partecipato io per prima raccogliendo migliaia di adesioni a supporto dei cittadini di mezza Sicilia - ha aggiunto Carmina - abbiamo dato sostegno ad una iniziativa legislativa atta a dotare l’Italia di uno strumento, il salario minimo Legale appunto, utile a migliorare la vita e le condizioni economiche di tutti quei lavoratori sfruttati che percepiscono meno di 9 euro lordi l’ora e non riescono più a mantenere le famiglie in modo dignitoso. E il Governo Meloni che fa? Invece di affrontare la Camera, al limite bocciando la legge proposta dall’opposizione se non la condivideva, in modo vigliacco approva una legge delega avocando a sé il provvedimento, stravolgendolo e rinviandolo a data da destinarsi sulle spalle dei lavoratori in condizioni disagiate. Il Governo non è capace di assumersi le proprie responsabilità e non ha il coraggio di bocciare il salario minimo. Cosi trova un escamotage per non concedere diritti a milioni di lavoratori nei settori agricolo, turistico, domestico, pulizie, vigilanza, rider, la cui retribuzione è ben sotto 9 euro: secondo la linea iniqua del Governo devono rimanere lavoratori poveri e sfruttati. Ho tra l’altro ribadito che dagli ultimi dati dello Svimez il Pil del Mezzogiorno avrà una crescita dimezzata rispetto al centro-nord e la sperequazione economica e dei diritti sociali aumenterà la precarietà, lo sfruttamento e l’emigrazione dei giovani che andranno in altri Paesi dove vengono retribuiti in modo dignitoso.

Bloccare il salario minimo secondo questo disegno politico della Meloni e soci è dividere ancora di più l’Italia, tra il Nord ricco e il Sud che senza diritti sacrosanti vedrà da un lato impoverire le famiglie e dall’altro fare scappare i nostri giovani fuori dall’Italia. Il Movimento 5 stelle, nonostante le azioni proditorie e i colpi di mano del Governo Meloni, continuerà una battaglia che è a tutela della dignità degli esseri umani, dei lavoratori e delle loro famiglie, che non possono restare in una condizione di sfruttamento eterno mentre l’approvazione del salario minimo li avrebbe, come negli altri paesi europei civilizzati e solidali con il popolo, sottratti da condizioni di disagio e di vera e propria povertà”.

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