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Lunedì, 29 Aprile 2024
La polemica

Pd, è guerra tra correnti anche dentro i Giovani Democratici: "Congresso fasullo fatto alle nostre spalle"

Una vicenda che avrebbe raggiunto anche il partito a livello nazionale, che ha prima sospeso il congresso e poi avrebbe deliberato circa la presenza di irregolarità

Partito Democratico, è guerra di correnti anche all'interno dei GD, i Giovani democratici del partito.

La vicenda viene resa nota alla stampa da una lunga lettera firmata da un sostenitore, Giorgio Gennusa, che riferisce di come 250 iscritti appunto ai Gd lo scorso 24 dicembre "in pratica tutti gli iscritti della Provincia di Agrigento, hanno firmato in massa una lettera riservata alle commissioni di garanzia del Partito democratico che apre il vaso di pandora: correnti Pd che dettano legge, iscritti a cui viene tolto il diritto di voto, regole che non esistono e una presunta commissaria 37enne (che risulta essere anche componente della segreteria regionale del PD) che decide da sola con pochi stretti in una stanza il destino dei GD, contro ogni norma".

Una vicenda, continua Gennusa, che avrebbe raggiunto anche il Pd nazionale, che ha prima sospeso il congresso e poi avrebbe deliberato in modo chiaro: "Risultano irregolarità nella disciplina e nel conseguente avvio del percorso congressuale - riporta Gennusa -... La procedura sin qui seguita non ha assicurato il rispetto dei principi di trasparenza, pubblicità e partecipazione delle iscritte e degli iscritti di tutti i territori”.

"Una storia finita bene e dove viene ripristinato il rispetto delle regole direte voi? Purtroppo no, no in Sicilia e ancor meno ad Agrigento, dove la federazione non esiste, non esistono regole - incalza il giovane democratico. E la presunta commissaria 37enne che in questi anni non si è occupata minimamente di ricostruire i vari organismi magicamente fa convocare i congressi nei giorni delle festività natalizie, chissà perché!? Qui non ci sono organi che possono opporsi al fatto che ai ragazzi sia impedito di votare, che i circoli vengano convocati a caso (accorpando comuni tra di loro per cambiare le maggioranze) e senza consultare nessuno, nemmeno gli iscritti. Risultato? Duecentocinquanta ragazze e ragazzi, in pratica la totalità delle iscritte e degli iscritti, inviano una letta di fuoco a tutti: partito provinciale, partito regionale, persino le sedicenti 'commissioni di garanzia' composte di imperio dalla commissaria su ogni territorio solo con i suoi sodali. Cosa succederà adesso? Forse per il PD c’è uno scandalo in vista, e una certezza: i giovani “segno di rinnovamento vanno bene solo a parole, quando serve".

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