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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Eliminare il reato di abuso d’ufficio a sindaci e amministratori? Peppe Catania: “Perché i magistrati non pagano quando sbagliano?”

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di AgrigentoNotizie

“Si vuole ricordare che nell'agosto 1992 un'intera giunta di Agrigento è stata messa in carcere al vecchio ‘San Vito’: era la famosa vicenda delle somme urgenze che si è conclusa con l’assoluzione con formula piena e con il  risarcimento del danno per ingiusta detenzione. Allora si abusava dell’articolo 323 del codice penale (abuso d’ufficio, ndr) e si buttava la gente in carcere prima di accertare responsabilità.

In quell’occasione si era annullata un'intera classe politica per un ipotetico reato. Se gli amministratori avevano sbagliato era giusto che venissero penalizzati per l’abuso d’ufficio. Ma se sbagliarono i magistrati con lo stesso articolo invocato, perché non hanno pagato i danni procurati?”.

Sono le parole dell’ex assessore comunale Peppe Catania, medico agrigentino, coinvolto nel cosiddetto “Scandalo delle somme urgenze”, risalente ad oltre 30 anni fa, che investì la giunta della città dei templi. Il riferimento è al dossier, diffuso dal partito di Azione, che mette in risalto circa 150 casi di sindaci e amministratori ai quali è stato contestato il reato di abuso di ufficio che ora si vorrebbe eliminare in commissione al Senato.

Quei 150 sindaci indagati, condannati o assolti per abuso d'ufficio: rievocato il "caso" Zambuto

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