"Inneggiava alla jiahd", rimpatrio coatto per algerino sbarcato a Lampedusa
Avrebbe usato il social network per pubblicare, sotto falso nome, un link dal titolo: "Spunta la mappa dello sterminio: così la jihad elimina i cristiani"
Sottoscrive, con un "mi piace" su Facebook, il proprio inno alla jihad. Un trentaduenne, di origini algerine, sbarcato a Lampedusa lo scorso anno e residente tra Catania e Milano, è stato espulso per apologia di atti di terrorismo e imbarcato coattivamente per Algeri. Melaie Mane Melal era stato già ritenuto - con un rapporto della Digos etnea - un soggetto pericoloso per l'ordine e la sicurezza pubblica.
Nei suoi confronti la Procura di Catania aveva presentato una denuncia per l'ipotesi di istigazione a commettere delitti di terrorismo mediante l'uso di mezzi telematici. Avrebbe usato il social network per pubblicare, sotto falso nome, un link dal titolo: "Spunta la mappa dello sterminio: così la jihad elimina i cristiani". Salgono a 86 nel 2017 e a 218 dal 2015 le espulsioni con accompagnamento coattivo per soggetti sospettati di legami con il mondo del radicalismo islamico.