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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca

"Tangenti in cambio di finanziamenti agevolati", il riesame scarcera Vetro e due imprenditori

Il tribunale della Libertà annulla l'ordinanza per il consulente del lavoro e per due presunti corruttori

Tangenti in cambio di finanziamenti agevolati all’Irfis, società per il credito di cui la Regione Sicilia è unico socio: il tribunale del riesame fa scricchiolare l’inchiesta, denominata “Giano Bifronte”, e annulla l’ordinanza cautelare in carcere per uno dei due personaggi chiave. I giudici, due giorni dopo la discussione in aula del ricorso dei suoi difensori, gli avvocati Gisella Spataro e Francesco Gibilaro, hanno scarcerato il consulente del lavoro Antonio Vetro, 48 anni, di Favara. Gli indizi di colpevolezza, secondo i giudici, sono insussistenti.

Il professionista, coinvolto di recente in altre inchieste, fra cui quella che ha portato all’operazione “Duty free”, che ipotizza un giro di tangenti all’Agenzia delle Entrate, secondo la Procura avrebbe architettato un sistema di tangenti che veniva mascherato attraverso una società di consulenze. I giudici del riesame, accogliendo invece il ricorso presentato dall’avvocato Giuseppe Barba, hanno annullato pure gli arresti degli imprenditori Valerio Peritore, 50 anni, di Licata, e Angelo Incorvaia, 54 anni, di Canicattì, che avrebbero corrotto il funzionario dell'Irfis Paolo Minafò attraverso il meccanismo ideato da Vetro. 

Lo stesso Minafò sarebbe stato socio occulto di Vetro nella società, la Intersistem, che gestiva le consulenze ritenute dalla Procura, illecite. 

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