Rubati 900 chili di cavi di rame, case ed attività imprenditoriali al buio
I carabinieri hanno avviato le indagini, non sarà però semplice riuscire ad identificare i componenti della banda di "cacciatori" di "oro rosso" che, a quanto pare, non si sarebbe lasciata dietro le spalle alcuna traccia
"Cacciatori" di "oro rosso" di nuovo all'opera. Dopo i "colpi" messi a segno in contrada Petrusa - in totale tre, per complessivi 7 chilometri di cavi di rame asportati - nella notte fra martedì e ieri, è "toccato" a contrada Portella, in territorio di Racalmuto, quasi al confine con Castrofilippo. Senza essere visti, né tanto meno sentiti da nessuno, la banda è riuscita a tagliare e arraffare circa 900 chili di cavi elettrici. L'area alle spalle della raddoppiata strada statale 640 è, praticamente, rimasta al buio. E con la zona, tutte le case di campagna e le attività imprenditoriali presenti.
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I militari del'Arma di Racalmuto, coordinati dal comando compagnia di Canicattì, hanno immediatamente avviato le indagini. Non sarà però semplice riuscire ad identificare i componenti della banda di "cacciatori" di "oro rosso" che, a quanto pare, non si sarebbe lasciata dietro le spalle alcuna traccia o indizio. Adesso, spetterà all'Enel - che in queste continue razzie è certamente la vittima privilegiata che continua a subire danni economici enormi - predisporre gli interventi necessari per ripristinare la linea elettrica, evitando il protrarsi dei disagi per quanti hanno attività imprenditoriali o abitazioni di campagna in quella zona.