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Venerdì, 26 Aprile 2024
Lo spreco

Democrazia partecipata, che flop: quasi la metà dei comuni restituisce le somme

Ancora una volta numerosi centri della provincia non sono riusciti ad utilizzare gli importi che sarebbero potuti essere spesi per numerosi scopi

I soldi c’erano e, anche se pochi, sarebbero potuti essere utilizzati per una molteplicità di scopi. Eppure, ancora una volta, i comuni (anche) della provincia di Agrigento non sono stati in grado di spendere, o di usare integralmente, i fondi della cosiddetta "Democrazia partecipata".

Risorse stanziate dalla Regione che però devono essere restituite quando non spese secondo una norma nata successivamente e pensata appunto per incentivare i Comuni a fare investimenti con questi fondi. 

Uno "spauracchio" che però, come è evidente, non ha funzionato, tanto che sono ad oggi 16 i municipi della provincia che dovranno restituire complessivamente alcune decine di migliaia di euro che invece sarebbero potuti essere utilizzati per il decoro urbano, la sicurezza stradale, il miglioramento di servizi ai cittadini eccetera.

Secondo il decreto pubblicato dall'Assessorato Autonomie locali (e si tratta di un censimento non esente da errori), facendo riferimento ai fondi assegnati per l'anno 2019, Agrigento deve restituire 5.310 euro; Aragona 8.836 euro; Alessandria della Rocca, 2.975 euro; Cammarata 6.052 euro; Canicattì 6.413 euro; Cianciana 854 euro; Racalmuto ben 11.330 euro; Licata 377 euro; Lucca Sicula 8.742 euro; Montallegro ben 11.026 euro; Naro 6.015 euro; Realmonte 288 euro; Ribera solo 178 euro; Santo Stefano Quisquina 1.769 euro; Sciacca 6.308 euro e Villafranca Sicula appena 16 euro.

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