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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Canicattì

La rapina, l'inseguimento, la fuga sui tetti: "come un film d'azione" l'arresto dei due rapinatori del distributore

Una volante è stata speronata dal furgone bianco usato dai malviventi per allontanarsi lungo una strada di campagna. Un poliziotto è rimasto ferito, così come un anziano a cui è stata portata via la sua utilitaria

Rapina ad un distributore di carburante lungo la statale 122, l'inseguimento da parte della pattuglia della polizia che è stata anche speronata e uno degli agenti è rimasto ferito, il rintraccio di uno dei due malviventi e l'arresto. E poi ancora le ricerche del complice che è stato ritrovato in una casa del centro storico e che ha tentato la fuga sui tetti. Scene degne di un film d'azione quelle che hanno portato - ad opera dei poliziotti del commissariato di Canicattì, che è coordinato dal vice questore Cesare Castelli, - all'arresto di Alessio Taibbi di 27 anni e al fermo di polizia giudiziaria (poiché la flagranza era già trascorsa) di Gian Piero Lo Giudice. Entrambi sono stati ritenuti responsabili in concorso di duplice rapina aggravata, danneggiamento aggravato, resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali. Ma non è finita, perché adesso - i poliziotti - stanno cercando di comprendere se si tratta degli autori di altre rapine messe a segno ai danni dei distributori di carburante della stessa Canicattì, ma anche di Licata, Ravanusa e Campobello di Licata. 

Rapinano distributore di benzina e scappano: inseguiti dalla polizia

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I poliziotti del commissariato di Canicattì, dopo aver ricevuto la segnalazione di una rapina commessa da due giovani con il volto coperto e uno armato di pistola, si sono immediatamente precipitati al distributore di carburante della statale 122. Per raggiungere rapidamente l'obiettivo, gli agenti hanno fatto un percorso alternativo alla statale 122, un percorso noto perché appunto utilizzato, quale via di fuga, dagli autori di altre rapine. Una intuizione geniale perché in una strada sterrata della contrada Vecchia Dama, i poliziotti sono riusciti ad intercettare un furgone di colore bianco, con cui i rapinatori si erano allontanati subito dopo la rapina. La volante ha provato a sbarrare la strada ai due, ma la macchina della polizia è stata speronata ad alta velocità. Uno degli agenti è anche rimasto ferito. "I polizioitti, in questa situazione, hanno riconosciuto perfettamente il conducente del veicolo in Gian Piero Lo Giudice e sono riusciti ad annotare la targa che acclarava la proprietà del veicolo" - ha ufficializzato stamani la Questura di Agrigento - . 

Nonostante la macchina malconcia, i poliziotti hanno continuato l’inseguimento del furgone per le vie rurali della contrada, raggiungendo il furgone che era stato, nel frattempo, abbandonato dai presunti malviventi. "I rapinatori non potendo proseguire con il furgone - ricostruisce ancora la Questura - hanno rapinato dell'auto un anziano che si trovava in zona, anziano che ha riportato lesioni traumatiche". Anche questa macchina è stata però abbandonata, pochi metri dopo. Gli agenti, quelli del commissariato di Canicattì e quelli della Squadra Mobile della Questura, giunti sul posto, hanno inseguito uno dei due uomini visti scappare lungo le campagne circostanti. Nonostante si fosse nascosto nei pressi di un casolare di campagna, Taibbi è stato ritrovato e arrestato.

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Sono proseguite dunque le ricerche del secondo uomo e nel tardo pomeriggio, in una casa abbandonata del centro storico, Lo Giudice è stato rintracciato e bloccato mentre tentava la fuga tra i tetti delle case circostanti. L'uomo è stato sottoposto a fermo di polizia giudiziaria. 

I poliziotti del commissariato e quelli della Squadra Mobile hanno ritrovato la pistola, risultata a salve del tipo semi automatica, priva del tappo rosso, utilizzata per commettere la rapina, "mentre addosso ad Alessio Taibbi - ha ufficializzato la Questura di Agrigento - abilmente occultata, veniva recuperata la somma di 195 euro in denaro contante, ritenuto una parte del provento della rapina al distributore di carburanti". I due, su disposizione del sostituto procuratore di turno che ha coordinato l'attività investigativa, sono stati portati alla casa circondariale "Pasquale Di Lorenzo" di Agrigento.

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