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Cronaca

"Caso" netturbini, la Cgil: "No licenziamenti per merito di alcuni Comuni"

Alfonso Buscemi: "“Il sindacato non chiede assistenza sociale per i lavoratori. Pretendiamo piuttosto rispetto e servizi degni di un paese civile"

“Il sindacato non chiede assistenza sociale per i lavoratori”, risponde così la Cgil regionale dopo la conferenza stampa dell’assessore di Agrigento Domenico Fontana che inaugura la differenziata e fa il punto sugli operatori ecologici in esubero. “Si sbaglia grossolanamente chi pensa che i lavoratori vanno spremuti e poi abbandonati al loro destino – scrive Alfonso Buscemi, segretario regionale della Cgil - . Chiediamo e pretendiamo piuttosto rispetto e servizi degni di un paese civile. In questi giorni si susseguono comunicati stampa di alcuni consiglieri comunali che denunciano l’abbandono e l’incuria di tanti quartieri perché nessuno provvede a tagliare le erbacce rendendo impraticabili i marciapiedi. Si è arrivati a questo stato di cose semplicemente perché, nel 2016, il consiglio comunale ha approvato un piano finanziario che tagliava 23 lavoratori. Sapete di cosa si occupavano? Di discerbamento e di cura del verde pubblico in tutta la città”.

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La nota fa il punto della situazione degli operatori considerati in esubero dall’amministrazione comunale, ma dichiarati fondamentali da parte del sindacato. “L’assessore Fontana – prosegue Buscemi - è stato due anni a parlare della 'mala gestione' di chi lo ha preceduto. Adesso, forse, si è accorto, anche lui, che i cittadini vogliono fatti e non analisi di cosa è successo nella preistoria e cambia disco. Così invece di spiegare cosa ha fatto in oltre due anni di amministrazione Firetto nel settore dei rifiuti, si limita a lanciare la palla in tribuna, affermando che ci sono, non meglio precisati “tanti che hanno interessi diversi e non vogliono il cambiamento”. Quando si insediò, l’amministrazione Firetto prese atto che il bando precedentemente approvato non conteneva la copertura finanziaria per garantire i livelli occupazionali. Facemmo tante proposte, tutte bocciate dall’amministrazione comunale; così arrivarono i primi 23 licenziamenti. Dopo 12 mesi di lotte a fianco dei lavoratori, a difesa del diritto al lavoro sotto il caldo cocente di agosto e le piogge invernali, successe quello che ad Agrigento sembrò un miracolo: i cittadini, la stampa, pezzi della politica, alcuni consiglieri comunali, la paziente mediazione della Prefettura e l’incessante martellamento della Chiesa agrigentina fecero ritornare l’amministrazione sui suoi passi. Utilizzarono i soldi della pulizia delle spiagge per fare rientrare 13 dei netturbini licenziati, considerato che dieci nel frattempo decisero di cercare migliore fortuna altrove. Correva l’anno 2016 e mandarono a casa altri 23 lavoratori impegnati nel lavoro discerbamento e verde pubblico e siamo a 33 lavoratori in meno”.

VEDI LA VIDEO INTERVISTA: "Non ci saranno licenziamenti"

“Vorremmo sapere – conclude il segretario regionale della Cgil, Alfonso Buscemi, - perché Fontana invoca l’osservanza delle regole nei confronti di quei sindaci che hanno un posto vuoto in organico rispetto al Piano d’ambito, e lui deve averne 55 in meno? Si, oggi possiamo affermare che molto probabilmente non ci saranno ulteriori licenziamenti ma non per merito del comune di Agrigento ma grazie a tutti quei comuni che rispettano la legge. In particolare i Comuni di: Aragona, Comitini, Ioppolo Giancaxio, Santa Elisabetta, Sant'Angelo, Porto Empedocle e Siculiana”.

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