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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Racalmuto

Furto d'acqua nelle case popolari appena assegnate, 5 denunciati e inchiesta aperta

Le indagini sembrano però destinate ad allargarsi: anche ieri mattina, i carabinieri sono stati al Comune per acquisire documentazione e incartamenti

Le chiavi dei 10 appartamenti vennero consegnate - dopo anni di attesa, polemiche e graduatorie rifatte – a metà dello scorso marzo. Fu il giorno della festa per gli assegnatari degli alloggi popolari di contrada Piedi di Zichi. Occorreva – lo disse allora il sindaco di Racalmuto Emilio Messana – completare le pratiche per gli allacci delle utenze elettriche e idriche e poi firmare i contratti. Alcuni degli assegnatari definitivi si sono, nel frattempo, già trasferiti nella palazzina di via Giovanni Paolo II e hanno iniziato a risiedere negli alloggi popolari. Peccato però che mancasse l’allaccio alla rete idrica. Cinque famiglie – secondo quanto è stato accertato e ricostruito dai carabinieri della stazione di Racalmuto – avrebbero però fatto da soli: con degli allacci abusivi. E nelle ultime ore, tutto è stato portato alla luce da un blitz dei militari dell’Arma, intervenuti con i tecnici dell’Enel e di Girgenti Acque e con la polizia municipale. Cinque le persone che sono state denunciate, in stato di libertà, alla Procura della Repubblica di Agrigento, per l’ipotesi di reato di furto aggravato in concorso.

I carabinieri hanno scoperto che sarebbe stato fatto un allaccio abusivo alla rete idrica pubblica, di Girgenti Acque. Allaccio che avrebbe rifornito la vasca condominiale del prezioso liquido che, poi, con delle tubature “volanti”, sarebbe stata portata fino a 5 appartamenti. Quindi mentre altri due assegnatari degli alloggi popolari, andavano avanti con bidoni e autobotti, gli altri cinque avrebbero avuto – secondo l’accusa - l’acqua direttamente a casa: furto aggravato in concorso. Fatta la scoperta, i tecnici della Girgenti Acque hanno immediatamente sigillato la condotta idrica principale ed è stato fatto intervenire anche l’ufficiale sanitario. E’ stato ipotizzato lo sgombero, ma alla fine – trattandosi di famiglie in difficoltà economica – s’è optato per evitare l’evacuazione e s’è stabilito che tutti rimanessero negli alloggi a condizione che l’acqua arrivasse con le autobotti.

L’inchiesta della Procura di Agrigento sembra però destinata ad allargarsi. Anche ieri mattina, i carabinieri sono stati al Comune per acquisire documentazione e incartamenti. Sembrerebbe essere tutto da chiarire ancora, ma pare che le abitazioni manchino della cosiddetta agibilità. Ecco perché le indagini e le verifiche, da parte dei militari dell’Arma della stazione di Racalmuto che sono coordinati dal comando compagnia di Canicattì, vanno ancora avanti e non si sono affatto conclude dopo la denuncia, alla Procura, dei cinque assegnatari delle case popolari.

Anche la politica è in subbuglio a Racalmuto e pare che nelle prossime ore dovrebbe venire convocato un consiglio comunale straordinario. 

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