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Tribunale

Giro di squillo al night "La dolce vita": la parola al pm per la requisitoria

Istruttoria conclusa dopo tre anni di udienze: il locale sarebbe stato adibito a casa di prostituzione

Dibattimento concluso e parola al pubblico ministero per la requisitoria: dopo tre anni di udienze si avvia alla conclusione il processo scaturito dall’inchiesta sul presunto giro di squillo assoldate dalla Romania e fatte prostituire nel locale "Dolce vita", lungo la strada industriale.

Quattro gli imputati: Mario Ciulla, 39 anni, di Agrigento; Vito Destro, 59 anni, favarese; Andrea Amato, 55 anni, di Porto Empedocle e Antonio Caramazza, 50 anni, di Favara. 

Gli imputati, secondo quanto ipotizza la Procura, avrebbero procacciato le prostitute rumene pagando loro il viaggio e promettendo facili guadagni. Per l'ingresso in Italia, avrebbero attestato falsamente l'ospitalità per altri motivi. Una volta arrivate le rumene, sostiene l'accusa, venivano fatte prostituire nel night "La dolce vita", fra i più noti in quegli anni per gli addii al celibato e per le serate trasgressive, che ha dato il nome all'operazione.

All'interno del locale notturno vi sarebbero stati dei camerini dove le ragazze vendevano il loro corpo ai clienti. Dopo tre anni di testimoni, fra clienti, investigatori e conoscenti degli imputati, i giudici della seconda sezione penale - presieduta da Wilma Angela Mazzara - hanno fissato la requisitoria del pubblico ministero Elenia Manno al 4 aprile. Dopo l'intervento del magistrato della procura saranno individuate alcune udienze per le arringhe dei difensori (fra gli altri gli avvocati Salvatore Pennica, Diego Galluzzo, Daniele Re e Aldo Virone) prima del verdetto.

In un altro stralcio sono stati rinviati a giudizio altri tre imputati resi irreperibili in un primo momento. I fatti risalgono a quasi 20 anni fa, per la precisione al 2005, ma in presenza di alcune aggravanti i reati non dovrebbero essere prescritti.

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