Centro accoglienza migranti, Ida Carmina: "Vanno portati in Val d'Aosta"
Il sindaco: "Porto Empedocle è città d'accoglienza. Il nostro santo, San Calogero, è nero. In questo caso, il luogo dove si trova la struttura non è adeguato"
"Porto Empedocle è città d'accoglienza. Il nostro santo, San Calogero, è nero. C'è stato un centro d'accoglienza per immigrati in via Lincoln ed uno nella zona dei Grandi Lavori e nessuno ha mai protestato. In questo caso, il luogo non è adeguato: è vicino ai negozi e questa è una città che vive di turismo, ed è alle spalle della scuola media". Lo dice il sindaco di Porto Empedocle, Ida Carmina.
Il 14 agosto, un gruppo di 43 extracomunitari minorenni e non accompagnati è stato sistemato nel nuovo centro d'accoglienza alle spalle della centralissima via Roma.
LEGGI ANCHE: Legambiente: "Sindaco intollerante"
"E' uno dei momenti più difficili della storia di Porto Empedocle. Non abbiamo i soldi necessari per pagare puntualmente gli operatori ecologici, con il conseguente rischio igienico-sanitario in caso di sciopero, e gli impiegati comunali. Porto Empedocle ha bisogno di essere aiutata e non di aiutare. Se vera accoglienza deve essere, i migranti - è tornata a spiegare Ida Carmina - vanno portati nelle zone economicamente più floride, come la Valle d'Aosta ad esempio che ha il reddito pro capite più alto d'Italia. Non certamente Porto Empedocle dove per aiutare un padre di famiglia, che doveva far operare il figlio di 4 anni, abbiamo fatto una colletta, fra noi, al Comune. Al momento, siamo in contatto con la Prefettura che ci ha chiesto di pazientare qualche giorno per capire se sarà possibile diminuire il numero di migranti. Questa è comunque una autorizzazione provvisoria. Verificheremo - conclude - gli standard, come organo di vigilanza dovrò verificare le condizioni effettive del centro. Non mi risulta che abbiano una scala anticendio. E' stato comunque un blitz, perché sapevano che la città, i commercianti, non volevano accogliere i migranti minorenni in quel posto".
