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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca Aragona

Da Palermo a Pechino col pandino, il viaggio avventura di tre giovani: c'è un agrigentino

A bordo dell'auto Giovanni Cipolla, ingegnere chimico di Aragona

Arriveranno in Cina in macchina. Passaporto in tasca, nessun albergo prenotato, un itinerario di viaggio abbozzato a grandi linee e una sola certezza: partiranno da Palermo e arriveranno a Pechino a bordo di un pandino. E' l'idea folle di tre giovani siciliani che, tutti appassionati di viaggi, avventure e automobili, hanno messo in piedi una vacanza tutt’altro che piena di comfort. Quaranta giorni per raggiungere l’Oriente toccando undici stati, percorrendo 15 mila chilometri, affrontando tutte le insidie che un viaggio in auto può riservare. L'impresa potrebbe costare intorno ai 4 mila euro, ma nulla di certo proprio per la natura improvvisata del viaggio, e sarà raccontato su Instagram, il social che in appena qualche giorno gli ha assicurato quasi 40 mila seguaci. 

Nato una notte alla Taverna Azzurra in Vucciria, il progetto è stato subito ribattezzato “A Pechino col pandino”, proprio a sottolineare lo spirito che caratterizzerà il viaggio. La sua genesi riporta al primo incontro tra Giovanni Cipolla, ingegnere chimico di Aragona, in provincia di Agrigento, e Francesco Ponzio, ingegnere nucleare nato a Pantelleria. “Ci siamo conosciuti qualche mese fa proprio alla Taverna Azzurra - raccontano -. Da lì l’affinità, la passione per viaggi lunghi, complicati, avventurosi. Sarà faticoso ma questo non ci preoccupa perché sentiamo che non altra persona al mondo potremo farlo se non insieme”. Ai due si unirà anche la palermitana Silvia Calcavecchio che, in Uzbekistan, fermerà il suo cammino.

Si partirà il 20 luglio da Palermo alla volta della Puglia. Da lì un traghetto li porterà in Grecia. Col pandino attraverseranno la Turchia, fino alla Georgia e l'Azerbaigian. Dopo la nave sul Mar Caspio, proseguiranno la salita lungo il Turkmenistan, l'Uzbekistan, il Kyrgikistan, fino alla Russia, dritto al confine con la Mongolia e finalmente a Pechino. “Aggireremo l’Iran, per via delle tensioni di quel paese. Sarà un po' più lungo, ma con questo itinerario, contiamo di arrivare in Cina in 40 giorni - spiegano i due ingegneri -. Scopriremo da turisti i paesi che attraverseremo, andremo alla volta di città come Instanbul o Samarcanda. Dormiremo in tenda, ci concederemo qualche ostello. Siamo ragazzi comuni e vogliamo lanciare il messaggio che se si vuole si può”.

Il ritorno intanto è ancora un punto interrogativo. “O torniamo in macchina scegliendo un tragitto più breve, considerato che in 10 giorni è possibile farcela, oppure spediamo la macchina e prendiamo un aereo. Ma, da come sogniamo questo viaggio, ci sa che torneremo col pandino”.

Sponsor dell’avventura la Taverna Azzurra. Il bar ritrovo notturno per ragazzi nel cuore della Vucciria ha infatti finanziato il restauro della Panda. “Abbiamo scelto la tipica macchina italiana per un viaggio intercontinentale così stravagante. Quest’auto era abbandonata in un magazzino a Messina e ci è stata regalata. Era invasa dai topi, spenta da 6 anni. È stata completamente tirata a lucido con i colori del nostro bar, bianca e azzurra, come la taverna dove tutto ha avuto inizio”.

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