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Mafia e scommesse on line, assolto imprenditore agrigentino

I giudici, nella notte, hanno emesso la sentenza del processo scaturito dall’operazione “Game over”. La Procura aveva chiesto la condanna a 3 anni per Davide Schembri

Mafia e scommesse on line: i giudici del tribunale di Palermo, durante la notte, hanno emesso la sentenza del processo scaturito dall’operazione “Game over”. 

Sedici, in tutto, le condanne e nove le assoluzioni. Fra i prosciolti c’è l’imprenditore agrigentino Davide Schembri, 45 anni. 

Fu la prima grande inchiesta in cui vennero fuori gli affari di Cosa nostra con le scommesse online e coinvolse uno degli imprenditori più noti del settore, Benedetto Bacchi, che partito da Partinico era riuscito a mettere su un impero composto da circa 700 sale sparse in tutta Italia, col marchio "B2875" e con sede legale a Malta. Secondo il pentito Vito Galatolo - che di scommesse si intendeva (avendo ripulito a suo dire circa mezzo milione di euro proprio con questo sistema) - Bacchi "si era preso Palermo". Stanotte il "re delle scommesse", assieme ad altri 15 imputati, è stato condannato dalla quarta sezione del tribunale: gli sono stati inflitti ben 18 anni di carcere, anche se lui si è sempre professato innocente ed ha sempre sostenuto di essere una vittima della mafia. 

Il collegio presieduto da Riccardo Corleo - entrato in camera di consiglio alle 11 di ieri mattina e uscito intorno all'una di stanotte - ha anche sancito 9 assoluzioni, accogliendo dunque parzialmente le richieste del procuratore aggiunto Salvatore De Luca e del sostituto Giovanni Antoci. All'inchiesta della squadra mobile del 2018 da cui è nato il processo "Game Over" aveva lavorato anche il sostituto Amelia Luise. 

Nei confronti di Schembri i pm avevano chiesto la condanna a 3 anni.

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