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Mafia Sciacca

Blitz "Opuntia", chiesto l'annullamento della misura per Friscia

Mancano gravi indizi di colpevolezza e non ci sono esigenze cautelari. È basandosi su questi elementi che la difesa reclama di invalidare l'ordinanza di custodia cautelare in carcere

Mancano i gravi indizi di colpevolezza. E non ci sono esigenze cautelari. Gli avvocati Mauro Tirmetta e Francesco Graffeo, legali difensori di di Domenico Friscia, 53 anni, di Sciacca - uno dei fermati nell'ambito del blitz antimafia "Opuntia" - ieri, al tribunale del Riesame, hanno chiesto l'annullamento dell'ordinanza di custodia cautelare in carcere per il proprio assistito. 

Per la Dda, Friscia avrebbe "fatto parte della "famiglia" mafiosa di Sciacca, ricoprendo altresì la carica di "consigliere" di Bucceri nell' organizzazione e nella gestione di attività illecite, prendendo parte ad incontri e riunioni con il medesimo e con altri esponenti di vertice di Cosa nostra". Per la difesa, «gli incontri ai quali si fa riferimento non avevano alcun contenuto illecito, si trattava di incontri anche occasionali».

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