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Domenica, 28 Aprile 2024
Mafia Canicattì

Mafia, poliziotto rivela: "Inchiesta Vultur partì dopo omicidi di Condello e Priolo"

Il commissario Vincenzo Di Piazza è stato ascoltato in aula al dibattimento in cui sono imputati quattro presunti affiliati di Cosa Nostra. "Ricostruendo gli affari di una delle vittime siamo risaliti alla consorteria"

“Stavamo indagando sul duplice omicidio di Giuseppe Condello e Vincenzo Priolo e abbiamo scoperto gli affari della famiglia mafiosa di Camastra e Canicattì”. Il commissario Vincenzo Di Piazza, vice dirigente della squadra mobile, ha raccontato ieri l’episodio che ha dato l’input alle indagini sfociate nell’operazione “Vultur”: come spesso accade l’inchiesta, che ha portato al processo con quattro imputati, nasce per tentare di fare luce su un omicidio e poi prende strade diverse.

Il 26 gennaio del 2012, sotto un cavalcavia fra Palma e Campobello, vengono trovati i due corpi crivellati da colpi di pistola. Condello, quarantunenne pregiudicato, sarebbe stata la vittima designata.

Le indagini della Dda non hanno ancora portato a un esito processuale – ha aggiunto Di Piazza – anche se riteniamo di avere compreso che l'obiettivo dei killer fosse Condello”. Priolo, 27 anni, sarebbe stato probabilmente il suo autista oppure, come Di Piazza ha spiegato, “era insieme a lui ed è stato eliminato perché testimone”. Le indagini si sviluppano, quindi, su tre possibili moventi. “Abbiamo indagato sulla pista passionale, su quella del traffico di droga e sulle estorsioni”. Ed è proprio quest’ultima che trova riscontri e fa estendere l'inchiesta.

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