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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca Licata

"Quelle tracce di dna sono dell'imputato? Non ci sono certezze": biologo smentisce scientifica

Salvatore Baiamonte, consulente della difesa, replica ad un'operatrice della polizia: "Usato un protocollo statistico e non scientifico". Il 22enne Paolo Greco avrebbe sparato contro dei tecnici che stavano collocando le microspie davanti alla sua abitazione

"Non ci sono elementi certi per dimostrare che il dna sugli indomenti ritrovati nei pressi del luogo della sparatoria appartengano all'imputato. Questo perchè non è stato usato un protocollo scientifico ma solo statistico".

Il biologo molecolare Salvatore Baiamone, consulente della difesa dell'imputato, affidata all'avvocato Francesco Lumia, prova a disarticolare le prove scientifiche della Procura che, anche per questo, ipotizza sia stato il ventiduenne Paolo Greco a sparare all'indirizzo dei tre tecnici che, in piena notte, scortati dalla squadra mobile, avevano collocato delle microspie davanti alla sua abitazione nell'ambito di un'altra indagine, per usura ed estorsione con metodo mafioso per cui è finito pure a processo insieme al padre.

La sparatoria è avvenuta l'8 marzo dell'anno scorso. Il dibattimento è arrivato alle battute conclusive. Nella precedente udienza è stato ascoltato l'esperto balistico Luigi Bombassei De Bona, altro consulente della difesa secondo cui "i colpi sono stati esplosi dall'alto verso il basso, con un'inclinazione di 55 centimetri. L'arma usata, in ogni caso - aveva aggiunto -, era una pistola giocattolo modificata che, se indirizzata alle gambe, avrebbe provocato solo una leggera lesione. Avrebbe potuto essere letale solo se i colpi fossero stati diretti verso volto e cuore".

Greco, in ogni caso, ha sempre negato di essere lui l'uomo che ha sparato. Una poliziotta della scientifica, citata dal pm Sara Varazi, in precedenza, ha invece detto che "nel passamontagna e nel giubbotto, ritrovati nei pressi del luogo dell'agguato, ci sono tracce del dna". Ed è proprio questa affermazione che Baiamonte ha cercato di smontare. Si torna in aula il 19 gennaio.

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