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Cronaca Licata

Ragazzini usati come vedette per segnalare gli "sbirri", donne che preparavano le dosi e smercio a pieno ritmo per le vie di Licata

Tra gli acquirenti di cocaina, hashish e marijuana molti ragazzi, anche sedicenni e diciassettenni, ma anche un maestro di scuola elementare

Alcuni minorenni - con il ruolo di "vedette" - tenevano d'occhio la via Torquato Tasso, nella zona delle case popolari di Licata, e avevano il compito di avvisare qualora s'avvicinassero gli "sbirri". Due donne - per loro il gip del tribunale di Agrigento ha disposto la misura cautelare dell'obbligo di dimora - si occupavano invece di preparare le dosi, consegnandole a chi si occupava dello smercio su strada. Perché chi cedeva cocaina, hashish e marijuana non si aggirava con molta "roba" in tasca, ma con pochissimi grammi perché se fossero incappati nei controlli delle forze dell'ordine non avrebbero potuto che essere segnalati, alla Prefettura, quali consumatori abituali di stupefacenti. L'inchiesta - portata avanti, fra il 2019 e il 2020, dai carabinieri del nucleo Operativo e radiomobile della compagnia di Licata - ha permesso di portare alla luce un giro di spaccio a conduzione familiare.

Azzerata fruttuosa piazza di spaccio, i carabinieri eseguono 4 misure cautelari

"E' stata accertata un'attività di spaccio quasi continua e si smerciava cocaina, hashish e marijuana - ha spiegato, durante la conferenza stampa svolta alla caserma 'Biagio Pistone' che è la sede del comando provinciale dell'Arma, il capitano Francesco Lucarelli - . L'origine di quest'inchiesta nasce da una aggressione, da una mega rissa durante la quale un licatese fu tempestato dal lancio di oggetti sul suo balcone. Calmata la rissa, all'esterno di un'abitazione fu trovato un quantitativo di marijuana e partendo da questo spunto investigativo è stato dato il via alle indagini che hanno portato alle misure odierne. Gli arrestati di oggi - ha proseguito il capitano Lucarelli, che è il comandante della compagnia di Licata, - sono gli stessi che sono stati interessati dall'inchiesta sulle torture ai disabili". 

Due indagati - Antonio Casaccio di 26 anni e Jason Lauria - sono stati destinatari di un'ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari. Casaccio è però in carcere proprio per l'inchiesta dei disabili torturati e dei video diffusi sui social. 

Disabili torturati e video diffusi sui social, chiuso l'incidente probatorio

"Tra gli acquirenti, fra i quali molti ragazzi, anche sedicenni e diciassettenni, abbiamo rilevato anche un maestro di scuola elementare - ha spiegato il tenente Carmelo Caccetta, comandante del nucleo Operativo e radiomobile della compagnia di Licata, - . Un maestro che andava a comprare nella zona di via Torquato Tasso della droga". Hashish e marijuana venivano smerciate per strada, con la garanzia delle vedette; mentre - stando a quanto è stato ricostruito dagli investigatori durante la conferenza stampa - la cocaina veniva consegnata a domicilio. 

Le "vedette", essendo minorenni, non sono state inserite nell'attuale inchiesta. Né potrebbe essere altrimenti visto che dei minori si occupa l'apposita Procura del tribunale di Palermo. "Le misure sono state emesse per i soggetti per i quali emerge una certa responsabilità, lo dice anche il gip nell'ordinanza - ha spiegato il capitano Lucarelli - . Ma emerge anche un profilo logico: la conduzione familiare era molto più ampia, coinvolgendo anche più persone. Ma è stato cristallizzato il quadro delle persone per le quali è emerso un quadro di reità preciso e concordante". 

  

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