L'inchiesta sui presunti brogli all'Utc di Lampedusa, l'ex sindaco Martello: "Dispiaciuto ma determinato"
Il principale indagato affida ai social il proprio commento sull'episodio: "Ho chiesto di essere ascoltato per chiarire i fatti"
"Sono dispiaciuto ma più che mai determinato nel dimostrare la mia estraneità alle accuse che mi riguardano e mi vedono coinvolto nell’indagine della procura di Agrigento insieme con altre persone, alcune delle quali ritengo essere del tutto estranee a ciò che viene contestato".
Lo ha scritto sui social l'ex sindaco di Lampedusa, Totò Martello, a proposito dell'inchiesta che lo vede che lo vede coinvolto insieme ad altre 25 persone per una vicenda di irregolarità nell'esecuzione degli appalti.
Martello aggiunge: "Durante gli anni nei quali, da sindaco, ho guidato l’amministrazione comunale di Lampedusa e Linosa, ho sempre agito nel rispetto della legge e in assoluta buona fede. Resto davvero stupito nell’apprendere i contorni di questa indagine.Leggendo alcune notizie di stampa sull’indagine sugli appalti per la rete fognaria di Lampedusa si può essere portati a pensare che, da sindaco, avrei “affidato appalti ai miei familiari”, che non hanno mai avuto rapporti con l’amministrazione comunale. Oltretutto - prosegue Martello - un sindaco non “affida gare”, questo è compito dei dirigenti e sotto la mia amministrazione ho sempre lavorato affinché tutto avvenisse nel rispetto delle procedure previste dalla legge".
Martello prosegue: "A ogni modo ho già dato mandato al mio legale affinché chieda che possa essere ascoltato per chiarire punto per punto le accuse che mi riguarderebbero da parte della Procura di Agrigento, nei confronti della quale ho sempre avuto e continuo ad avere profondo rispetto, nonostante questa situazione che mi vede coinvolto a mio avviso ingiustamente".
