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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Servizio idrico a rischio stop, il prefetto batte i pugni: "Servono decisioni urgenti"

Maria Rita Cocciufa evidenzia come la gestione commissariale sia a tempo e sia necessario un intervento deciso dei sindaci per la costituzione della Consortile

Gestione del servizio idrico, tarda ancora ad arrivare la creazione dell'azienda consortile che dovrebbe subentrare alla Girgenti Acque (colpita non solo da interdittiva antimafia, ma anche da formale rescissione del contratto), la Prefettura di Agrigento sollecita i sindaci dell'Ati a prendere decisioni rapide per scongiurare uno stallo del sistema.

Tutto è contenuto in una lettera inoltrata all'Assemblea territoriale idrica che giunge ad alcuni giorni da una riunione svoltasi nel palazzo dell'ex Provincia durante la quale il prefetto Maria Rita Cocciufa ha evidenziato "le condizioni di particolare criticità nella quale la gestione commissariale si trova ad operare, ulteriormente aggravata dalla dichiarazione dello stato di insolvenza".

La Prefettura ha quindi ribadito la necessità all'Ati di "addivenire in tempi brevissimi alla costituzione dell'azienda speciale consortile e alla predisposizione degli adempimenti finalizzati al suo funzionamento al fine di scongiurare pericolosi disservizi che potrebbero determinarsi in relazione alle elevate criticità sopra evidenziate".

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I commissari, del resto - speecifica la Prefettura - sono "a tempo" e la gestione commissariale "deve necessariamente giungere a conclusione e il servizio idrico integrato deve tornare nella disponibilità/gestione degli enti competenti che se ne devono assumere la responsabilità".  A tempo è anche il commissario straordinario nominato dalla Regione a causa, scrive la Prefettura, delle "difficoltà degli enti locali a concludere il procedimento di conclusione del nuovo soggetto".

Il prefetto Cocciufa, quindi, auspica "che codesta Ati assuma urgenti determinazioni nel corso della prossima assemblea, prevista per il 26 maggio, per definire le date di costizione formale del nuovo soggetto e avviare gli adempimenti finalizzati alla consegna delle reti, del personale e dell'organizzazione.

Il percorso non è però così semplice: ci sono ancora alcuni Comuni - commissariati - dove lo statuto della Consortile non è stato votato e, soprattutto, nonostante gli annunci i sindaci non appaiono così lieti di provvedere a costituire una società che tutti auspicano, ma nessuno nei fatti vuole.

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