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Cronaca

Firetto citato dalla Corte dei Conti, se verrà condannato non potrà più candidarsi

Se dovesse arrivare una sentenza sfavorevole, il sindaco ultimerà nel 2020 il mandato e poi resterà "bloccato" per 10 anni. Se invece dovesse essere scagionato potrebbe chiedere il risarcimento dei danni al Comune di Porto Empedocle

L'udienza è stata fissata - davanti la sede giurisdizionale - per il 28 febbraio. Se Lillo Firetto, ex sindaco di Porto Empedocle e attuale primo cittadino di Agrigento, dovesse essere condannato scatterà anche la cosiddetta "sanzione interdittiva": non potrà più candidarsi per i prossimi 10 anni. Concluderà dunque il suo mandato di sindaco ad Agrigento - che scade nel 2020 - e poi, appunto, stando ad una legge dello scorso 2011, non potrà più candidarsi. 

"Tre milioni di euro utilizzati per finalità diverse", Firetto e Alesci citati dalla Corte dei conti 

Sembra probabile, invece, - secondo quanto trapela dai ben informati, perché vicini al sindaco, che qualora Firetto venisse scagionato possa lui stesso intraprendere la strada della richiesta di risarcimento danni al Comune di Porto Empedocle. Una strada che non è detto sia, però, giuridicamente percorribile. La Procura della Corte dei Conti, guidata da Gianluca Albo, ha citato in giudizio l'attuale sindaco di Agrigento e l'allora dirigente finanziario del Comune di Porto Empedocle, Salvatore Alesci, per aver utilizzato - secondo l'accusa - una parte cospicua dei fondi arrivati dalla Cassa Depositi e prestiti (arrivarono a Porto Empedocle complessivamente 3 milioni e 900 mila euro) per sostenere la spesa corrente e non per pagare - come richiesto - i sospesi del 2012 e 2013. La contestazione è quella di danno erariale. 

La Corte dei Conti ha chiesto 3.037.122,23 euro di cui 2.904.386 euro in pregiudizio del ministero delle Finanze e 132.735,55 euro in pregiudizio del Comune di Porto Empedocle. "In considerazione del diverso apporto casuale" - scrive la Procura della Corte dei Conti - al sindaco Firetto si chiede "la quota di responsabilità parziale corrispondente al 30 per cento del danno, pari a 911.136,67 euro e ad Alesci la quota di responsabilità parziale corrispondente al 70 per cento del danno, pari a 2.125.985,56 euro".

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