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Cronaca Favara

Coniugi sorpresi con una scatola di marijuana e una serra in soffitta, scarcerata la donna

I giudici del tribunale del riesame annullano la misura cautelare nei confronti di Marianna Bello, casalinga di 34 anni. La difesa: "Semplice connivenza col marito, irrilevante sul piano penale"

Ordinanza cautelare annullata: i giudici del tribunale del riesame, al quale si è rivolto il difensore, l'avvocato Salvatore Cusumano, hanno revocato la misura cautelare dell'obbligo di firma nei confronti di Marianna Bello, 34 anni, arrestata il 26 luglio insieme al marito Renato Salamone, 28 anni, dopo che i carabinieri li avevano sorpresi, in casa, con una serra adibita alla coltivazione di canapa nella soffitta e una scatola contenente oltre mezzo chilo di marijuana.

Salamone si era accollato ogni responsabilità mentre la moglie ha detto di essere a conoscenza della presenza della piantagione e della droga ma di non avere avuto alcun ruolo. Tesi sulla quale ha insistito la difesa secondo cui la condotta della donna si era concretizzata in una semplice "connivenza col marito irrilevante sul piano penale".

I militari, al termine di una precedente attività investigativa, nella soffitta della loro abitazione, hanno trovato, in particolare, una serra artigianale con due lampade ad alto voltaggio e un impianto di irrigazione, il tutto alimentato da due trasformatori professionali per l’energia elettrica.

Una serra nella quale venivano coltivate – secondo l’accusa – 11 piante di cannabis, dell’altezza di circa 70 centimetri. Nel sottotetto, inoltre, è stata trovata anche una scatola di cartone con 550 grammi di marijuana già suddivisa in cime e posta per l’essiccazione. 

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