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Venerdì, 26 Aprile 2024
Il giallo / Favara

Madre e figlio uccisi con una pistola, è stato davvero un omicidio-suicidio? La procura vuole vederci chiaro: il Ris cerca tracce

Il reparto scientifico dei carabinieri dovrà scoprire se ci sono impronte e altro materiale biologico sugli indumenti della pensionata Antonia Volpe e del figlio Antonio Maria: l'ipotesi è che sia stato lui ad ucciderla prima di togliersi la vita ma il pm ordina accertamenti sul secondo figlio della donna che trovò i corpi. Esami sulla pistola e pure sui suoi vestiti

Il corpo della pensionata 83enne avvolto in una coperta sul divano e - in un'altra stanza della casa - quello del figlio Angelo Maria, operatore scolastico di 52 anni, anche lui ucciso con un colpo di arma da fuoco (ben visibile rispetto a quello della madre) e la pistola accanto a lui.

E' stato davvero un omicidio-suicidio quello avvenuto lo scorso 7 aprile in un appartamento di via Bachelet, a Favara? Il pubblico ministero Chiara Bisso, che conduce l'inchiesta insieme al procuratore aggiunto Salvatore Vella, fin dalle battute iniziali ha privilegiato la pista secondo cui sarebbe stato il figlio dell'anziana ad ucciderla, con una pistola con matricola abrasa, e poi a togliersi la vita.

Ma alcune circostanze sembrano non convincere: i pm, per provare a fare chiarezza, hanno dato incarico al Ris di Messina di eseguire alcuni accertamenti che riguardano anche un familiare - fratello e figlio delle vittime - che per primo ha visto i corpi e dato l'allarme. Gli esperti scientifici dell'Arma dovranno accertare se ci sono tracce ematiche, di polvere da sparo, impronte e qualsiasi elemento biologico sul revolver 357 magnum, sugli indumenti delle vittime e su quelle del familiare che, in questo momento, viene indicato come "persona offesa" e in questa veste ha nominato difensore e consulenti per partecipare alle operazioni. 

L'inchiesta, al momento, è contro ignoti ed è stata iscritta per omicidio. Fonti investigative, tuttavia, riferiscono di un'attenzione attorno alla figura dell'uomo che ha scoperto i cadaveri dei familiari tanto che sono stati pure interrogati alcuni dipendenti della sua azienda che avrebbero confermato la sua presenza al lavoro nelle ore pomeridiane. Per capire se questo dato possa essere ritenuto un "alibi" bisognerà attendere gli esiti dell'autopsia sull'ora del decesso. 

Il fratello di Angelo Maria ha nominato come difensore l'avvocato Rosario Didato. I consulenti, invece, sono il chimico Francesca Di Gaudio e la biologa Roberta Sommatino. I primi accertamenti sono in programma domani. 

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