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Cronaca

Coronavirus, quasi 4 mila tamponi validati in un giorno: scovati 76 nuovi casi sull'isola, contagi fermi da 6 giorni in provincia

Da registrare ancora un buon numero di guariti (24) e una forte diminuzione della pressione sugli ospedali con ben 14 pazienti dimessi e due che sono usciti dalla terapia intensiva. Gli attuali positivi sono 2.259, tre le persone decedute

La Sicilia resta nel plateau. Anche se i casi di positività al Coronavirus (+76) sono in leggero aumento rispetto al trend degli ultimi otto giorni, c'è da tener presente che dopo la "pausa" domenicale sono stati ben 3.720 i tamponi processati dai laboratori regionali. Si resta sempre sul 2% circa di positivi su tamponi analizzati. Da registrare ancora un buon numero di guariti (24) e una forte diminuzione della pressione sugli ospedali con ben 14 pazienti dimessi e due che sono usciti dalla terapia intensiva. La nota negativa è il decesso di altre tre persone. 

Dall'inizio dei controlli i tamponi effettuati sono stati 55.093 e il totale dei casi di Covid-19 registrati arriva ora a 2.835. Attualmente sono ancora contagiate 2.259 persone (+49 rispetto a ieri), 370 sono guarite e 206 decedute. Sono 551 i pazienti sono ricoverati - di cui 37 in terapia intensiva - mentre 1.708 (+63) sono in isolamento domiciliare. In tutte le province il numero dei ricoverati diminuisce o resta stabile. Questo il quadro riepilogativo della situazione nell’Isola, aggiornato alle ore 17 di oggi (martedì 21 aprile), in merito all’emergenza Coronavirus.

Il dato provinciale

Quanto sta accadendo ad Agrigento e provincia sembra essere, ormai, quasi un miracolo. Per il sesto giorno consecutivo questa provincia - stando ai dati (aggiornati alle ore 17) che la Regione trasmette all'unità di crisi nazionale - resta ferma  129 "attualmente positivi". Questa, nel dettaglio, la divisione degli attuali positivi nelle varie province: Agrigento, 129 (0 ricoverati, 2 guariti e 1 deceduto); Caltanissetta, 113 (16, 15, 10); Catania, 664 (99, 114, 73); Enna, 319 (172, 33, 25); Messina, 412 (123, 59, 42); Palermo, 349 (70, 46, 27); Ragusa, 58 (4, 6, 6); Siracusa, 103 (60, 77, 17); Trapani, 112 (7, 18, 5). 

Coronavirus: altri 42 contagi sull'isola, Agrigento è ferma da 5 giorni ed è boom di guariti (31)

Conte: "Mascherine e distanze finché non ci sarà il vaccino"

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha fatto il punto in Parlamento sulla "fase 2", con la strategia del governo per la ripresa graduale delle attività. Per tracciare chi ha già avuto il coronavirus si userà l'app "Immuni", di cui si è parlato in questi giorni. "Il tracciamento - ha spiegato Conte - è necessario per evitare la diffusione del virus. Ma il suo utilizzo sarà su base volontaria e non ci saranno limitazioni per chi non la scarica". Conte ha poi affermato che sulla risposta sanitaria il governo ha elaborato una strategia in cinque punti per la fase 2: "Il primo è mantenere e far rispettare il distanziamento sociale, promuovere l'utilizzo diffuso di dispositivi di protezione individuale fino a quando non saranno disponibili terapia e vaccino". Finché non ci saranno, si dovranno usare le mascherine. Ma, dice il premier, "anche per le misure di distanziamento sociale ci saranno alcune modifiche, non ci sfugge la difficoltà dei cittadini nel continuare a rispettare" le regole anti contagio e "l'aspirazione al ritorno alla normalità". Poi l'avvertimento: "Le imprudenze potrebbero compromettere sacrifici. Un'avventantezza in questa fase, dettata dalla legittima voglia di ripartire, può compromettere tutti i sacrifici che con responsabilità e disciplina i cittadini hanno fatto finora".

Come leggere i numeri

I numeri vanno letti e interpretati, se si vuole davvero capire come evolve, in positivo o in negativo, un'epidemia. E si rischia di incorrere in particolare in un equivoco, che va spiegato. Quali sono i numeri che vanno analizzati per capire "come sta andando"? Sono prevalentemente due: i decessi, che sono il dato purtroppo più attuale e più correlabile quindi all'andamento della curva epidemica giorno dopo giorno. E poi il numero di casi totali, perché come detto è solo quello che dà conto di aumenti o diminuzioni nei contagi.

Ovviamente è molto importante per tutti anche il numero dei guariti, ma è un dato clinico, non epidemiologico: se ad esempio domani ci fossero 300 nuovi casi e guarissero tutti all'istante, facendo un'ipotesi estrema, pur essendo una splendida notizia non cambierebbe nulla sul piano della curva epidemiologica, che risulterebbe in salita di 300 casi.

Ecco perché il dato che più trae in inganno è quello degli "attualmente positivi". Molti fraintendendo lo considerano il numero dei nuovi contagiati del giorno, ma è evidente che non è così. Si tratta solo del "paniere" dei malati totali di Coronavirus a cui via via vengono sottratti i morti e i guariti. Dipende quindi non dal numero di persone che fisicamente il giorno prima sono state sottoposte a tampone e dichiarate positive, ma dagli altri due fattori, morti e guariti. Ed ecco perché si crea l'equivoco: se aumentano guariti e deceduti è inevitabile che calino gli "attualmente positivi", il che non vuol dire affatto che ci siano meno contagi oggi rispetto a ieri.

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