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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Cattolica Eraclea

Marmista ucciso nel suo laboratorio, la Cassazione: "Operaio resta in carcere"

I giudici ermellini rigettano la richiesta della difesa di annullamento dell'arresto per l'operaio Gaetano Sciortino che avrebbe massacrato Giuseppe Miceli

Gaetano Sciortino, l'operaio di 53 anni, accusato di avere massacrato e ucciso il marmista di 67 anni Giuseppe Miceli, resta in carcere. A deciderlo è stata la Corte di Cassazione che, quindi, a prescindere dagli esiti del processo, rende definitiva l’ordinanza cautelare che era stata emessa dal gip Stefano Zammuto e in seguito confermata dal tribunale del riesame. I difensori, gli avvocati Santo Lucia e Giovanna Morello, avevano chiesto la revoca della misura sostenendo che il quadro indiziario fosse carente.

L'omicidio è avvenuto il 7 dicembre del 2015. Sciortino, secondo l’accusa, avrebbe massacrato Miceli con delle lastre di marmo e alcuni arnesi da lavoro, fra cui un booster. Il movente del delitto non è stato mai accertato. La Procura - l'inchiesta è stata condotta dal pm Silvia Baldi e ad occuparsi del fascicolo è adesso la collega Gloria Andreoli - ipotizzava che potesse essere stata la rapina. Il gip, tuttavia, ha ritenuto insussistente questa ipotesi sul piano indiziario tanto che il movente resta tuttora un giallo che probabilmente potrà essere chiarito dal dibattimento. L’inizio del processo in Corte di assise, dopo un passaggio a vuoto, è previsto per il 6 luglio. 

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