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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca Camastra

Traffico illecito di rifiuti, al via il processo "Sepultura" per 35 imputati

Il pm, le parti civili e la difesa illustrano le richieste dei propri mezzi di prova: i giudici rinviano per i primi atti istruttori

Pm, parti civili e difensori chiedono l'ammissione dei rispettivi mezzi di prova: i giudici della seconda sezione penale, presieduta da Wilma Angela Mazzara, rinviano, quindi, al 21 aprile per la vera e propria apertura del dibattimento. È iniziato il processo scaturito dall'inchiesta "Sepultura" che ipotizza un vasto traffico e smaltimento illecito di rifiuti nella discarica di contrada Principe, a Camastra. Trentacinque gli imputati.

Al centro dell’inchiesta ci sono i vertici della A&G srl società con sede a Camastra che si occupa della gestione della discarica di contrada Principe. Agli imputati (difesi, fra gli altri, anche dagli avvocati Leonardo Marino, Giovanni Castronovo, Lillo Fiorello, Alessandro Baio e Claudio Gallina Montana) si contesta di avere smaltito illecitamente, nella discarica di Camastra, rifiuti speciali di ogni tipo, anche pericolosi. Nella lista, fra gli altri, l’attuale presidente dimissionario di Girgenti Acque, Marco Campione e il suo predecessore Giuseppe Giuffrida. Fra le persone finite sotto accusa, ci sono i responsabili della società “A&G” che gestisce il sito: il presidente Donato D’Angelo, il direttore tecnico Calogero Alaimo, il consigliere Salvatore Alaimo, il presunto direttore tecnico “di fatto” Alfonso Bruno e Pasquale Di Silvestro, assunto con lo stesso incarico. Nella lista anche l’amministratore delllo studio chimico ambientale Giuseppe Daniele Pistone; gli amministratori dell’impresa “Fratelli Cultrera”, Giuseppe, Antonio e Massimo Cultrera e una serie di imprenditori, titolari di attività che avrebbero conferito illecitamente nella discarica: Salvatore Bonafede, Massimo Barbieri, Francesco D’Alema, Giuliano Costantini, Gaetano Rubino, Anna Maria Rosso, Fabio Borsellino, Tindara Maria Rita Paratore, Antonino Paratore, Francesca Di Gaetano e Gerlando Piparo. E poi ancora: Luciano Dell’Omo, Filippo Oddo, Danilo Ignazio Russo e Fabrizio Giotti, operatori delle imprese che operavano nel sito e avrebbero smaltito i rifiuti in maniera illecita. 

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