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Economia Lampedusa e Linosa

Licenziati 23 netturbini, la Uil: "Serve incontro urgente con il prefetto"

La sigla sindacale punta l'indice contro le bollette Tari non riscosse: "E' pari al 46%, un dato che è riscontrabile pure negli anni pregressi - spiegano - . E' chiaro che a questo punto l’amministrazione sceglie la via più semplice anche se viola le norme vigenti, tagliando il numero degli operatori"

"I licenziamenti dei 23 operatori ecologici di Lampedusa sono illegittimi. Abbiamo chiesto un incontro urgente al prefetto, all’assessorato regionale e al dipartimento Acqua e Rifiuti, i lavoratori vanno rimessi subito al lavoro". Lo scrivono Gero Acquisto e Nino Stella della Uil che spiegano: "E' chiaro che azioneremo tutti gli strumenti di garanzia previsti dall’ordinamento giuridico per il rientro degli stessi operatori in servizio. Abbiamo riscontrato, dopo l’incontro alla Srr di Agrigento dove si era discusso alla presenza del sindaco di Lampedusa, l’Ati e le organizzazioni sindacali sul mantenimento e la garanzia dei livelli occupazionali, dopo che l’amministrazione comunale ha presentato un computo metrico diverso da quello aggiudicato, con una riduzione di personale pari a 8 unità che avevamo già denunciato, oltre a circa 4 mesi e mezzo di stipendi pregressi, un cambio di passo assolutamente ingiustificato, illegittimo e inaccettabile".

Usb: "A Lampedusa il lavoro è un fatto secondario"

"A seguito di una prima ordinanza sindacale contingibile e urgente, la stessa amministrazione ordinava al nuovo raggruppamento di imprese aggiudicatarie del nuovo appalto di effettuare il servizio con sole 5 unità, - prosegue la ricostruzione dei sindacalisti della Uil - mentre nella seconda ordinanza della stessa natura aumentava il numero dei lavoratori a 7 unità. Da giorno 16 novembre sono stati licenziati i 23 operatori ecologici in servizio nel cantiere di Lampedusa e contestualmente le imprese hanno assunto 7 operatori ex novo, un’azione ingiustificata e chiaramente illegittima che abbiamo subito contestato nelle sedi opportune. Abbiamo già dato mandato ai nostri legali di impugnare i licenziamenti perché illegittimi e cercare di tutelare i lavoratori a oggi licenziati".

La sigla sindacale punta l'indice contro le bollette Tari non riscosse: "E' pari al 46%, un dato che è riscontrabile pure negli anni pregressi - spiegano - . E' chiaro che a questo punto l’amministrazione sceglie la via più semplice anche se viola le norme vigenti, tagliando il numero degli operatori e lasciando i lampedusani con meno servizi e aggravi di tutti i tipi a livello igienico sanitario. La cifra di tutto è che il servizio di differenziata che per legge doveva raggiungere già da tempo la quota del 60%, nell’isole Pelagie è ferma a un misero 12%". La Uil ha ribadito agli organi preposti al controllo "di intervenire subito per riportare serenità ai lavoratori, alle loro famiglie e ai cittadini di Lampedusa e Linosa che oggi si trovano in gravi difficoltà nell’aver espletato un servizio corretto e funzionale e nel rispetto della normativa e dei contratti vigenti per garantire i livelli essenziali e primari di buon andamento del servizio”. 

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