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Venerdì, 26 Aprile 2024
Danneggiamento / Canicattì

Tagliati i tiranti del vigneto: distrutte 1.200 piante, bracciante subisce danni per 35 mila euro

I poliziotti hanno subito avvisato la Procura e hanno avviato l’attività investigativa che non si preannuncia però per niente semplice

Tranciano 70 fili tiranti, che sostenevano su due lati il vigneto, e fanno finire sul terreno circa 1.200 piante di “Uva Italia”, tutte con frutto prossimo alla vendemmia. E’ stato stimato in circa 35 mila euro il danno – non coperto da nessuna polizza assicurativa – provocato ad un bracciante agricolo di Canicattì. L’uomo, un cinquantasettenne, ha già formalizzato una denuncia, a carico di ignoti, al commissariato di polizia cittadino. E gli agenti, naturalmente, hanno avviato le indagini. Inevitabilmente, i poliziotti gli hanno chiesto se avesse dei sospetti sugli autori del gesto o sul perché. Stando a quanto è emerso, il bracciante agricolo non avrebbe però nessuna idea su chi, e perché, possa aver messo a segno il maxi danneggiamento. Il canicattinese, stando a quanto rivelato agli investigatori, non avrebbe avuto diverbi, discussioni o liti con nessuno.

I poliziotti hanno subito avvisato la Procura della Repubblica di Agrigento e hanno, appunto, avviato l’attività investigativa che non si preannuncia però per niente semplice. Il danneggiamento è stato messo a segno in contrada Caizza Giummello, in piena campagna di Canicattì. E nessuno, a quanto pare, avrebbe visto, né sentito nulla. Appare quasi scontato che il raid sia stato realizzato per Ferragosto o addirittura la notte fra la vigilia e il 15. Di fatto, su oltre 1.300 piante di vite, tutte appunto con frutto pendente e pronto ad essere raccolto, ne sono state danneggiate ben 1.200 circa.

Non è la prima volta che, a Canicattì, specie in questo periodo dell’anno, ossia quando si è prossimi alla vendemmia, si registrano danneggiamenti di questo genere. Negli anni passati era stata anche ipotizzata – visto che i braccianti e proprietari terrieri colpiti non avevano avuto screzi con nessuno – che questo genere di raid potessero maturare nell’ambito di una concorrenza sleale. Non ci sono però stati mai riscontri investigativi a questo genere di ipotesi.

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