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Venerdì, 26 Aprile 2024
L'iniziativa / Ravanusa

Strage di Ravanusa e demolizione del quartiere Dominici, le famiglie incontrano il presidente Musumeci

Iniziativa dell’associazione “10 come noi” per le vittime dell’11 dicembre e per chi ha subito danni alla propria casa. C’erano anche la deputata regionale Giusi Savarino, il capo della Protezione civile Cocina e l’assessore Falcone

L’associazione “10 come noi”, che sostiene le vittime e i danneggiati della strage di Ravanusa dell’11 dicembre scorso, ha incontrato il presidente della Regione Nello Musumeci per discutere del progetto di demolizione nel quartiere “Mastro Dominici”. L’incontro è avvenuto a Palermo nella sede della Presidenza della Regione. 

C’erano anche la deputata regionale Giusi Savarino (originaria peraltro di Ravanusa) il capo della Protezione civile Salvatore Cocina e l'assessore regionale Marco Falcone: hanno voluto ascoltare le istanze avanzate dall'associazione guidata da Emanuela Miceli con l’assistenza legale dell’avvocato Silvia Sazio riguardo all'opera progettuale di delocalizzazione e rigenerazione urbana del quartiere “Mastro Dominici”, interessato dalla tragica esplosione causata da una fuga di gas che causò la morte di 10 persone, presentato dal sindaco di Ravanusa.

Musumeci ha preso atto della necessità di rivedere il progetto di massima presentato in assessorato al fine di condividerne il contenuto, integrarlo e variarlo tenendo conto della realtà dei luoghi, delle risultanze delle verifiche tecniche in parte effettuate sugli immobili ubicati nel quadrilatero tracciato dal Comune dove sono ubicati gli immobili che dovrebbero essere abbattuti indiscriminatamente e al di là delle reali condizioni strutturali.

Sia Musumeci che Savarino si sono detti “concordi” nel ritenere un modus operandi corretto quello di “salvare il salvabile”, ristrutturare e conservare tutti quegli immobili che non hanno subito alcun pregiudizio statico.

Musumeci ha quindi voluto programmare, per la prossima settimana, un altro incontro tecnico che vedrà attorno allo stesso tavolo i tecnici della Regione, del Comune di Ravanusa e il team dei tecnici nominati dai danneggiati per dare risposte vere e concrete ai tanti danneggiati che da 6 mesi temono di perdere le case che hanno resistito alla deflagrazione.

Si spera, dunque, che le ragioni della politica possano incontrare quelle dei danneggiati e la disponibilità finanziaria di 24milioni possa non tradursi  paradossalmente in un ulteriore ed intollerabile danno per le vittime della strage e per l'erario dello Stato.

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