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Cronaca

Niente libertà per Sinatra, il gip: "Secondo la sua versione poteva comprare anche il tempio della Concordia"

Il giudice rigetta la richiesta della difesa che chiedeva la revoca degli arresti domiciliari

"Il terreno oggetto della compravendita - scrive il gip che ha rigettato la richiesta di revoca della misura rispetto alla quale anche il pm Alessandra Russo aveva dato parere negativo - è un bene demaniale e archeologico, contrariamente a quanto dice l'indagato". Sinatra si era difeso spiegando che, nel 1982, un decreto della Regione aveva escluso l'area dal demanio. Il giudice replica citando una serie di provvedimenti successivi che, secondo il suo punto di vista, smentiscono questa tesi.

Sinatra si difende dal gip: "Non è vero nulla"

La difesa, durante l'interrogatorio, ha prodotto una corrispondenza del 4 novembre del 2011, non protocollata, relativa a una richiesta formale di acquisto del terreno che, quindi, escluderebbe un accordo collusivo. "Quel documento - sottolinea Provenzano - era conosciuto solo dalla dirigente del Servizio Patrimonio, Dania Ciacieri, segno tangibile della costante collusione".

Sinatra, fra le altre cose, ha spiegato che la Regione gli ha ceduto i terreni "solo per liberarsi dalle mie continue richieste". Il gip ironizza: "Avrebbe potuto aumentare le sue lagne per acquistare direttamente il tempio della Concordia". 

La difesa, intanto, ha presentato ricorso al riesame chiedendo l'annullamento della prima ordinanza. Nelle prossime ore sarà fissata l'udienza.

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