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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca Castrofilippo

Direttore dell'ufficio si appropria di quasi 250 mila euro dei clienti, Poste italiane è parte civile

Al processo nei confronti di Vincenzo Di Rosa si sono costituite anche due associazioni di consumatori

Poste Italiane e le associazioni dei consumatori Codici onlus e Codici Sicilia si costituiscono parte civile nel processo a carico dell’ex direttore dell'ufficio postale di Castrofilippo, Vincenzo Di Rosa, 56 anni, accusato di avere sottratto circa 223 mila euro ai clienti. La richiesta è stata perfezionata ieri mattina, alla ripartenza del dibattimento davanti ai giudici della seconda sezione penale, presieduta da Wilma Angela Mazzara, ed è stata ammessa: in caso di condanna, l'imputato potrà essere chiamato a risarcire anche i danni. Il processo è ripartito dopo che, in precedenza, il presidente della prima sezione penale Alfonso Malato aveva dovuto astenersi avendo trattato il procedimento nella fase delle indagini preliminari.

Di Rosa (difeso dall'avvocato Salvatore Pennica) in passato semplice postino e poi promosso direttore dell’ufficio di Castrofilippo, sarà processato per svariate ipotesi di peculato e truffa. Innanzitutto, secondo l’accusa, rappresentata dal pubblico ministero Alessandra Russo, si sarebbe appropriato di circa 51 mila euro di proprietà dell’ufficio – da qui scaturisce l’accusa di peculato – prelevandoli indebitamente dall’Atm e dalla cassa. Contestate, inoltre, svariate ipotesi di truffa ai danni di clienti. Nel marzo di tre anni fa, ad esempio, avrebbe chiesto a un anziano la consegna del libretto col pretesto di calcolare gli interessi: in realtà, sostiene l’accusa, ne avrebbe approfittato per prelevare 50 mila euro e incassare la polizza vita collegata al titolo finanziario a insaputa del titolare. E poi ancora, qualche mese prima, avrebbe truffato un’anziana vedova che voleva rimodulare tre libretti, cointestati col marito appena morto, intestandoli anche alle figlie. Di Rosa, invece, sempre secondo la Procura, avrebbe incassato alcuni buoni collegati ai titoli facendo sparire 17 mila euro. In altre circostanze il meccanismo sarebbe stato simile. 

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