rotate-mobile
Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca

Rivolta in carcere per ottenere il trasferimento, due condanne

Il giudice esclude, però, l'accusa di violenza a pubblico ufficiale e infligge sei mesi per danneggiamento

“Se entro questa sera non ci trasferite in isolameno, facciamo un macello”. Intimidazioni accompagnate dal danneggiamento di alcuni arredi della cella e rese più convincenti dalla minaccia di versarsi dell’olio bollente addosso e compiere altri gravi gesti di autolesionismo. Una vera e propria rivolta, nelle celle del carcere Petrusa di Agrigento, che però il giudice ha ritenuto meno grave rispetto all’impostazione accusatoria tanto da condannare i due imputati – due detenuti serbi – solo per l’accusa di danneggiamento ma non per quella di violenza a pubblico ufficiale.

La sentenza è stata emessa dal giudice monocratico del tribunale di Agrigento, Vincenzo Ricotta. Sei mesi di reclusione sono stati inflitti a Sasa Jovanovic, 33 anni, serbo e Jonathan Sergi, slavo solo di origini ma italiano anche di nascita. L’episodio al centro della vicenda giudiziaria è avvenuto l’11 ottobre dell’anno scorso. I due imputati, difesi dagli avvocati Calogero Lo Giudice e Luigia Di Fede, erano detenuti al carcere di contrada Petrusa per precedenti condanne per reati contro il patrimonio. 

I due detenuti avrebbero preteso il trasferimento in un’altra sezione e, in particolare, avrebbero voluto essere destinati in isolamento.

Il giudice, al termine della camera di consiglio, ha assolto i due imputati, “perché il fatto non sussiste”, dall’accusa di violenza a pubblico ufficiale e ha inflitto sei mesi di reclusione per l’accusa di danneggiamento dei due sgabelli che si trovavano dentro la cella. 
 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Rivolta in carcere per ottenere il trasferimento, due condanne

AgrigentoNotizie è in caricamento